Scienza: ad Ancona Giacomo Rizzolatti, lo scopritore dei “neuroni a specchio”
Il suo nome figura sulla lista degli scienziati italiani più importanti dall'Unità d'Italia ad oggi stilata dal Corriere della Sera. Nei neuroni a specchio forse il segreto della nascita della civiltà
Grande successo di pubblico, ieri sera, per il convegno dal titolo "Un meccanismo per capire gli altri: i neuroni mirror", che si è tenuto presso la sala del Rettorato ad Ancona. Protagonista assoluto il prof. Giacomo Rizzolatti dell'Università di Parma, che per più di un'ora ha intrattenuto una platea di oltre duecento persone sulle ultime frontiere della ricerca nel campo della neuroanatomia.
Lo scienziato, nato a Kiev da genitori italiani e friulano d'adozione, ha illustrato, con un linguaggio alla portata di tutti e pur tuttavia professionale, il frutto di anni di ricerche sui cosiddetti "neuroni specchio", scoperti proprio da lui e dal suo team all'inizio degli anni '90. Tali neuroni, presenti in molte altre specie, fra cui l'uomo, sono fra le strutture anatomiche legate ai concetti di empatia e di imitazione, fenomeni, secondo Rizzolatti, "alla base della nostra cultura" e che forse costituiscono "la scintilla che ha fatto nascere la civiltà".
Questa scoperta è valsa al professore numerosi premi, nonché l'inserimento del suo nome nell'elenco, stilato dal Corriere della Sera nel 2011, degli scienziati italiani più importanti dall'Unità d'Italia ad oggi, lista che include, fra le altre, figure illustri quali Bizzozzero, Meucci e Rita Levi Montalcini.
Attualmente, i risultati di queste ricerche, che si avvalgono oggi di strumenti innovativi come la risonanza magnetica funzionale (fMRI), sono ritenuti molto importanti non solo per ampliare la comprensione pura e semplice dei meccanismi con cui il cervello umano lavora, ma anche per indagare su patologie di rilievo come l'autismo infantile, nella cui sintomatologia i neuroni specchio sembrano essere coinvolti.
