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Castefidardo: Festival della Fisarmonica, esposto anche il modello di Leonardo

Si accende la magia del Festival internazionale della fisarmonica. Gli “antenati” dello strumento conquistano il pubblico: esposta anche la fisarmonica del genio rinascimentale

Non ci sono “solo” gli oltre 100 partecipanti alla prima edizione della rassegna per organetto e i 215 iscritti al “Premio&Concorso” a bussare alla porta del Festival internazionale della fisarmonica. C’è un’altra presenza forte, autorevole, seducente: quella della storia. Che riemerge con forza negli appuntamenti che stanno aprendo la kermesse messa in campo da Amministrazione Comunale, Pro Loco e Ideazione Eventi. Nel 150° anniversario della fondazione dell’industria di Paolo Soprani, si riannodano su uno spartito musicale i fili della passione e della tradizione, unendo idealmente le tre proposte che animano il week-end: il concorso dedicato al “genitore” degli strumenti ad ancia, l’apertura della mostra “La fisarmonica nel francobollo”, il workshop sugli antenati della fisarmonica. Vecchi harmoniflute datati secoli addietro, antiche armoniche in legno e madreperla riportate in vita grazie ad un certosino restauro conservativo, accanto ad un autentico gioiello – il prototipo della fisarmonica realizzato su disegno di Leonardo da Vinci – in mostra al Museo Internazionale di via Mordini.
Una “chicca”, questa, che porta indietro le lancette del tempo anticipando di circa 300 anni l’invenzione della fisarmonica. Da sottolineare, poi, il grande successo dell’ultima anteprima itinerante nelle Terre della Musica – venerdì sera al teatro Mugellini di Potenza Picena - che ha esaltato la fisarmonica in una veste diversa: cafè chantant e burlesque con Mirko Dettori, Madame de Frais e Giuditta Sin, cui va il merito di aver deliziato il pubblico con uno spettacolo in bilico fra musica e teatro in tipico stile anni trenta.

LA FISARMONICA NEL FRANCOBOLLO. Biancaneve che dirige i sette nani (Redonda 1987), I pirati dei caraibi (Turks & Caicos, 1985), Qui Quo Qua che aprono allegramente il mantice nell’esemplare edito dalle poste romene per il bicentenario dei fratelli Grimm. C’è tanta Disneyland ma anche tanta arte da apprezzare tra le rarità esposte nella mediateca di piazza Leopardi. La mostra (orari: 18 - 20) a cura del costituendo circolo filatelico fidardense e del Museo della fisarmonica su collezione di Giancarlo Cocito, racconta in maniera originale la storia della fisarmonica attraverso le immagini ritratte sui francobolli provenienti da tutto il mondo. Oltre 300 pezzi da Corea, Cina, Tanzania, Brasile, Germania, Slovenia, Malta, ecc.; quattro pannelli delle Poste italiane, varie buste annullate e curiosità varie: un angelo con la fisarmonica, Marlene Dietrich, un Chagall, l’edizione del 1943 coniata in Belgio a favore dei prigionieri di guerra.  E nella giornata di sabato 21, ci sarà anche lo speciale annullo filatelico in omaggio a Paolo Soprani.

GLI ANTENATI DELLA FISARMONICA. Un mondo affascinante inserito nello scrigno di arte e cultura del Museo internazionale di via Mordini, dove sono custodite autentiche perle, come “la fisarmonica di Leonardo da Vinci” ricostruita sulla base di uno schizzo del grande scienziato ed artista del Rinascimento italiano tratto dal Fol. 76r. del Codice Madrid II rivenuto nella  Biblioteca Nacional de Madrid. Si è chiuso venerdì con un lusinghiero bilancio in termini di partecipazione ed interesse, il seminario organizzato dal nuovo CDMI (Centro Didattico Musicale Italiano) che ha materialmente riportato alla funzionalità antichi esemplari. I maestri Royan e Mugnoz hanno eseguito brani su copie di strumenti del XXIX secolo realizzati sulla base di disegni antichi (copia dell’armonica a mantice di Greggiati 1793-1866), su  un Accordeon del 1860 proveniente da collezione privata e mostrato un esempio di restauro di un harmoniflute d’epoca (Francia, seconda metà del secolo XIX), un modello “primitivo” con tastiera, un organo portativo in uso dalla metà dell'Ottocento fino ai primi del Novecento poi soppiantato dalla fisarmonica classica.

LA FISARMONICA DI LEONARDO DA VINCI esposta presso il Museo Internazionale di via Mordini è una perla frutto della passione del liutaio Mario Buonoconto, che ha realizzato l’opera  rigorosamente a mano sulla base di uno schizzo del grande scienziato ed artista del Rinascimento italiano contenuto nel Fol. 76r. del Codice Madrid II ritrovato nella  Biblioteca Nacional de Madrid.
Un disegno – ha spiegato il maestro friulano – che nessuno conosceva fino al 1970, ma di cui si intuiva l’importanza. Di fatto, anticipa di circa 300 anni l’invenzione della fisarmonica. Le indicazioni che Leonardo ha lasciato sono essenziali ma significative: una tastiera verticale, un mantice a doppia azione che funziona in entrambi i versi, una serie di canne di legno o di carta la cui genialità sta nel generare un flusso d’aria continuo che produce il suono. Ci sono voluti anni di ricerca e lavoro certosino per annodare il percorso filologico che va dal Rinascimento ai giorni nostri. Quello che riproduce lo strumento di Leonardo è un suono flebile, tipico dell’epoca e delle canne d’organo incastonate ciascuna a mo’ di flauto; caratteristica ben diversa rispetto alla fisarmonica tradizionale ad ancia libera, cui i musicisti chiedono oggi sempre maggiore potenza.

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