Un ex-marine statunitense, un attivista politico italiano, una guardia del corpo svedese: tre ventenni accomunati dalla difficile scelta di andare a combattere lo "stato islamico" in Siria, nelle Unità di Protezione Popolare (YPG), le milizie curde nel nord del paese. Le loro immagini del teatro di guerra fra i più difficili degli ultimi decenni si intrecciano con la loro quotidianità una volta tornati a casa negli Stati Uniti, in Italia e in Svezia. Il desiderio di tornare ancora a combattere si scontra con la vita e il benessere in questa parte del mondo e apre un interrogativo per tutti noi: per chi combattono?
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