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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Jesi

Caterpillar, l'azienda tira dritto sui licenziamenti: la vertenza rimane bloccata

Il tavolo convocato dal Mise con le parte interessate non ha sbloccato la vertenza. La Caterpillar non vuole arretrare, confermando la chiusura del sito ed il licenziamento dei 270 dipendenti

La Caterpillar non arretra e continua nella sua scelta di chiudere il sito produttivo di Jesi e licenziare i circa 270 dipendenti. E' quanto emerge dal tavolo convocato ieri dal Mise dove erano presenti i rappresentanti dell'azienda statunitense ed i sindacati. Una decisione che, come prevedibile, ha creato non pochi malumori da parte delle sigle sindacali, che hanno annunciato una nuova assemblea dei lavoratori per lunedì 24 gennaio. Durante l'incontro è stato chiesto all'azienda di fermare la procedura di mobilità, che come detto tra dipendenti diretti ed indiretti dà lavoro a circa 270 famiglie. Sulla proposta è arrivato un no categorico mentre c'è stata una timida apertura riguardo la possibilità di ammortizzatori sociali, in attesa dei licenziamenti. Intanto, vista la presa di posizione sempre più rigida da parte della Caterpillar, si aspetta il prossimo 14 febbraio, quando dovrebbe essere formalizzato l'interesse da parte della Duplomatic Motion di Parabiago, azienda lombarda che sta valutando di subentrare nello stabilimento di via Roncaglia. Se così non sarà ci saranno soltanti altri 10 giorni prima dell'inizio dei licenziamenti.

Il commento di Acquaroli

«Resta incomprensibile e inaccettabile l'atteggiamento dell'azienda». Il governatore delle Marche Francesco Acquaroli al termine del tavolo di confronto di oggi al ministero dello Sviluppo economico, sulla vertenza Caterpillar di Jesi, non le manda a dire alla dirigenza della multinazionale statunitense che non è intenzionata a ritirare le procedure di mobilità. «L'azienda, davanti a tutti i soggetti sindacali e istituzionali presenti con la massima disponibilità al confronto e al buon senso, continua a essere rigida sulle sue ingiustificate posizioni che si scontrano totalmente con l'esigenza primaria di tutela del lavoro, delle maestranze e del territorio- dice Acquaroli- È necessario garantire la continuità produttiva e occupazionale del sito industriale, ritirando le procedure di licenziamento. Di fronte alla disponibilità al confronto sempre dimostrata dalle istituzioni, delle sigle sindacali e dei rappresentanti dei lavoratori dello stabilimento, invece rileviamo l'atteggiamento di totale indisponibilità dell'azienda, irrispettoso verso tutti gli interlocutori». Acquaroli però non si scoraggia ed annuncia che la Regione «continuerà a battersi nella vertenza per tutelare le maestranze e il territorio con l'auspicio che l'azienda riveda le sue posizioni».

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