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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Vinitaly: grande successo per i vini bio made in Marche

Le Marche sesta regione d'Italia più votata alla viticoltura biologica dopo Sicilia, Puglia, Toscana, Umbria e Abruzzo. Ecco le parole dei produttori locali

Successo al Vinitaly per i vini bio delle Marche, che con circa 3.278 ettari di superficie vitata (fonte: Sinab) -  pari al 19% di quella regionale (17.400 ettari) - sono la sesta regione d'Italia più votata alla viticoltura biologica (dopo Sicilia, Puglia, Toscana, Umbria e Abruzzo).

"Il bio permette una forte caratterizzazione del vino e del territorio", afferma l'enologo Alessandro Fenino, responsabile della produzione dell'azienda Pievalta, 27 ettari a Maiolati Spontini (Ancona) e 110mila bottiglie di Verdicchio dei Castelli di Jesi. L'esperienza del biologico, iniziata nel 2013, si è ora trasformata in biodinamica. "Esportiamo il 40% della nostra produzione verso Germania, Usa, Scandinavia, Cina, Hong Kong, Australia, Gran Bretagna – dice Fenino – e la nostra idea è fare grandi vini che promuovano il terroir". "Questo Vinitaly ci sta aiutando molto – prosegue – anche per promuovere l'associazione no-profit Terroir Marche, nata con lo scopo di creare un modello di sviluppo biologico, biodinamico e rispettoso del territorio".

I vignaioli aderenti all'associazione producono Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc, Rosso Piceno Doc e Verdicchio di Matelica Doc, ma puntano "ad allargare il giro di amici" nella regione. Vinitaly può essere l'occasione giusta, tenuto conto che l'attenzione per il segmento bio è elevata. Lo conferma Federico Pignati, presidente di Terroir Marche e uno dei soci di Aurora, realtà produttiva di Grottammare (Ascoli Piceno): "È la prima volta che partecipiamo a Vinitaly Vivit (Vigne, vignaioli, terroir), ed è stato un vero boom di incontri, visite, contatti italiani ed esteri".

Pure per Corrado Dottori, titolare de La Distesa di Cupramontana (Ancona) è la prima partecipazione al Vivit: "È la nostra prima partecipazione, ma sta andando benissimo, con un afflusso straordinario". Anche Paola Massi, titolare dell'azienda Fiorano di Cossignano (Ascoli Piceno) è molto soddisfatta: "Ho riscontrato un interesse pauroso, con un numero di visitatori stranieri e di contatti utili molto al di sopra delle nostre aspettative".

Bilancio molto positivo pure per Alessandro Bonci, uno dei titolari di La Marca di San Michele (Cupramontana, Ancona), che ha ricevuto "un assalto da buyer italiani ed esteri, dalla Danimarca agli Usa, dall'Olanda al Giappone. Compresi numerosi ristoratori marchigiani che non vediamo sul territorio". L'interesse crescente verso il mondo del vino bio è confermato da Natalino Crognaletti, titolare della Fattoria San Lorenzo di Montecarotto (Ancona): "Sta andando a gonfie vele".

Tra i produttori bio delle Marche a Vinitaly c'è inoltre l'azienda agricola Centanni Giacomo (che ha partecipato alla collettiva della Regione Marche), il cui titolare afferma che "la manifestazione è andata molto bene, con alcuni contatti in più rispetto alla scorsa edizione, già peraltro positiva".
Giacomo Centanni, imprenditore agricolo under 30 di Monte Fiore dell'Aso (Ascoli Piceno), ha beneficiato dei fondi dedicati ai giovani all'interno del Psr. Oggi la sua azienda biologica produce 120mila bottiglie l'anno fra Falerio Dop, Offida Passerina Dop, Offida Pecorino Dop, Rosato di Sangiovese Igt, Rosso Piceno Dop e Rosso Marche Igt."Il fatturato è di circa un milione di euro, con una quota export del 30% sul numero di bottiglie".

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