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Economia Filottrano

Sicurezza informatica, la banca mette in guardia i suoi clienti

Numerosa partecipazione al seminario sulla sicurezza informatica promosso dal nostro istituto per aiutare i clienti a navigare più sicuri sul web e difendere la propria identità digitale

Il 2018 è l’anno della sicurezza informatica, ma in Italia si sta facendo ancora poco per contrastare un fenomeno che ha importanti ricadute a livello economico. Nessuna organizzazione è esente da rischi. Negli ultimi due anni sono stati violati i sistemi di aziende che operano a livello mondiale, ma anche quelli di piccole e medie imprese. Nonostante sia una tematica al centro dell'attenzione sembra che la consapevolezza sull'importanza della cyber-security non abbia ancora raggiunto un degno livello di attenzione tanto che si stanno diffondendo in maniera preoccupante i malaware ed i furti delle identità digitali. Nel 2017 i crimini informatici sono costati alle aziende 10 milioni di euro in media a nazione, il 23% in più rispetto all’anno precedente. La prevenzione diventa quindi l’unica strategia utile per difendere la propria azienda dai possibili attacchi, lo sa bene la Banca di Filottrano che da tempo investe per garantire la massima sicurezza del proprio sistema e quindi anche delle operazioni bancarie realizzate attraverso il web. E’ necessario però che anche il singolo utente faccia altrettanto ed per questo motivo che la Banca di Filottrano, in collaborazione con la Confartigianato imprese di Ancona-Pesaro Urbino, ha promosso, presso sala convegni della Lega del Filo d’Oro di Osimo, il seminario formativo di sicurezza informatica diretto dell’ing. Christian Fusciello, tra i massimi esperti in Italia in materia di analisi dei sistemi violati e compromessi. Il corso, che ha visto un’ampia partecipazione, è servito a fornire ai presenti tutti gli accorgimenti utili per navigare più sicuri sul web e difendere la propria identità digitale senza mettere a rischio i dati sensibili e soprattutto le operazioni economiche effettuate attraverso la rete. La facilità di utilizzo dei dispositivi e della tecnologia sempre più a portata di mano, ci induce a sottovalutare le insidie e le minacce a cui siamo esposti facendoci cadere vittime di truffe e raggiri nonché a vedersi sottratta l’identità digitale con qualcun altro che sfrutta i nostri dati ed agisce a nostro nome. Sempre più spesso c’è un utilizzo di dati aziendali e personali che vengono trattati dagli utenti in modo non autorizzato e su sistemi diversi da quelli definiti. Se si considera che oltre l’80% dei problemi di sicurezza ha come origine l’interno delle organizzazioni e che spesso dipendono da un utilizzo poco consapevole degli strumenti informatici, è facile capire come tecniche e sistemi di protezione aziendali da soli non possono bastare a contenere fenomeni di compromissione di dati e sistemi. E’ necessario che gli utenti siano consapevoli dei rischi che possono correre quando si servono della rete. La formazione è quindi la prima strategia che deve essere adottata per migliorare la sicurezza dei propri sistemi e dati. Soltanto così si può creare una coscienza critica nell’utente innalzando il livello di conoscenza e di guardia per un utilizzo più consapevole della tecnologia. 

Durante la sua lezione l’ing. Fuscello ha fornito tanti consigli utili, ma il primo, che vale tanto per il professionista quanto per il singolo cittadino, è di domandarsi sempre se quello che si sta facendo in rete sia corretto, a volte infatti il semplice dubbio ci aiuta a non cadere nella rete degli hacker. Bisogna sempre pensare che su internet ogni disattenzione può esporci a un rischio. Possono essere attaccati i nostri computer e gli stessi smartphone che ormai utilizziamo per tantissimi servizi e soltanto in minima parte per telefonare. I rischi, infatti, non sono relativi solamente al possibile furto o smarrimento dei dispositivi mobili: sempre più spesso gli hacker puntano ad infettare smartphone e tablet per avere poi libero accesso alla rete locale aziendale. E’ necessario stare attenti anche ai messaggi che ci arrivano sui social e sulle piattaforme di messaggistica istantanea, anche se provengono da soggetti noti che possono aver subito inconsapevolmente il furto della propria identità digitale. Nel corso del convegno è emerso che la strategia di difesa informatica messa in atto dalla gran parte delle aziende italiane, così come da istituzioni e organizzazioni, non sempre è vincente. Molti pensano che investire sulla cyber security sia una spesa superflua, ma in realtà non lo è perché nel caso di attacco al proprio sistema informatico si spenderebbero molte più risorse per il ripristino correndo anche il serio rischio di avere bloccata per giorni la propria attività aziendale. “Con questo seminario formativo la Banca di Filottrano si è fatta promotrice, nel territorio in cui opera da anni, della cosiddetta “cultura della sicurezza” - ha sottolineato durante il suo intervento il direttore generale Enzo Bianchi. Le pericolose insidie del web possono essere contrastate soltanto se si conoscono gli strumenti utili ad evitarle”.

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