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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Girasole, le Marche si confermano leader: prevista una buona campagna

Si prospetta una buona campagna con 900 mila quintali. Il Consorzio Agrario di Ancona principale centro di raccolta: «Un settore che vale oltre 30 milioni di euro»

Dopo l’eccellente campagna del grano, principale coltura agricola delle Marche, si prospettano ottimi risultati anche per quella del girasole, produzione dove la nostra regione conferma la propria leadership in ambito nazionale con quasi la metà del raccolto. Le condizioni climatiche favorevoli, con piogge consistenti a maggio che hanno garantito una buona riserva idrica, hanno fatto sì che le attese siano particolarmente favorevoli per una raccolta che prenderà il via nella seconda metà di agosto. Circa 40 mila gli ettari coltivati nella regione (a fronte dei 90 mila in Italia), distribuiti prevalentemente nelle province di Ancona e Ascoli/Fermo, con buona parte di girasole in varietà alto oleico, quello più ricercato dall’industria alimentare, specialmente dove che è stato messo al bando l’olio di palma.

«Le rese dovrebbero attestarsi su una media di 23 quintali ad ettaro con punte di 30 e oltre, per una produzione complessiva regionale che si stima intorno ai 900 mila quintali - sottolinea Alessandro Alessandrini, presidente del Consorzio Agrario di Ancona, principale centro di raccolta marchigiano. Negli oltre trenta centri di ammasso in proprietà, il Consorzio anconetano riceve oltre la metà della produzione del territori in cui opera, distribuiti tra le province di Ancona, Pesaro e Macerata. Ed è la conclusione di un ciclo lavorativo in cui le aziende sono accompagnate in ogni fase agronomica. Il Consorzio Agrario di Ancona è infatti da sempre il punto di riferimento per la vendita delle sementi, potendo annoverare tutte le migliori varietà per il girasole, ma anche per la distribuzione di concimi e di diserbi. Una squadra di tecnici supporta inoltre l’imprenditore agricolo con l’assistenza diretta in campo. Il ritiro dei semi, dunque, sia in convenzionale che in biologico, è l’ultimo atto di un lavoro che è stato condiviso nell’intero ciclo produttivo del girasole».

Sotto il profilo dei prezzi, per le qualità migliori si auspica di mantenere il valore degli anni passati: per le Marche la coltura del girasole garantisce alla produzione lorda vendibile oltre 30 milioni di euro. «Un valore importante per l’agricoltura della regione - evidenzia Alessandrini - che deve però fare i conti con una concorrenza agguerrita da parte della produzione estera, in particolare da quella dell’Ucraina e della Romania. Abbiamo già lanciato questo campanello d’allarme, mi auguro che la politica, a partire da quella della Regione Marche, cambi passo. Se crediamo veramente nel valore e nella qualità del nostro girasole, infatti, servono scelte mirate e responsabili a sostegno delle aziende agricole. Alle quali va il merito, continuando a sviluppare questa coltura, di regalare un paesaggio agricolo che valorizza anche l’aspetto turistico della regione».

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