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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Unioncamere: “Lavoro? Non per tutti: ecco chi assume e come sceglie”

Secondo l'indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro, i nuovi posti di lavoro saranno 16.670. Ecco i mestieri più richiesti e i metodi usati dalle aziende per scegliere i candidati

Nelle Marche, le imprese assumono sempre meno. E quelle che lo fanno cercano precisi profili professionali e non tutti facili da reperire sul mercato del lavoro regionale. Secondo l’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro, alla fine del 2012 i nuovi posti di lavoro creati dalle aziende marchigiane saranno 16.670 mentre lo scorso anno si erano avute 23.490 assunzioni. A cessare l’attività lavorativa perché licenziati o in pensione, saranno in 21.150. I conti, dunque non tornano. Alla fine della giostra si avranno 4.480 posti di lavoro non ricoperti. A pagare il conto più salato saranno soprattutto gli operai e il personale non qualificato (3.500 posti in meno) mentre per gli impiegati la flessione sarà più contenuta (-970) e sarà irrisoria per i dirigenti (-10 posti di lavoro).

La precarietà del lavoro risulta evidente anche analizzando i tipi di contratto offerti ai  nuovi assunti. Nel 43,8% si tratta di assunzioni stagionali mentre i contratti a tempo  determinato non stagionali saranno il 28,9% e i contratti a tempo indeterminato riguarderanno solo il 17,8% del totale. L’apprendistato si ferma al 5,4% del totale e le altre forme contrattuali saranno utilizzate solo dal 3,4% del totale.

“La riduzione del valore aggiunto nel settore industriale e in particolare nelle costruzioni, unita a un deciso calo delle spese in investimenti fissi fa parte delle imprese” ha commentato il presidente Unioncamere Marche Adriano Federici “hanno inciso negativamente sulla disponibilità delle aziende ad assumere personale. Una disponibilità manifestata soltanto dal 12,7% delle imprese. Una quota pressoché dimezzata rispetto all’anno scorso, quando il 24,6% delle imprese era pronto ad assumere. Tra le imprese più propense ad assumere quelle che esportano (20,6%) e quelle che nel corso dell’anno hanno introdotto innovazioni (22,1%). Dati che confermano la necessità di continuare a puntare sulle politiche di internazionalizzazione, ricerca e innovazione per far ripartire il sistema produttivo marchigiano.”

I MESTIERI PIU’ RICHIESTI. Insomma, le imprese marchigiane assumono poco e soltanto certe figure professionali. Chi sono i fortunati che hanno trovato o troveranno un lavoro entro la fine dell’anno? Il mestiere più richiesto è quello del commesso nelle vendite al minuto. Ne servono 850. Così come servono 360 cuochi, 310 elettricisti, 310 operai calzaturieri e 190 fabbri. Inoltre ben 560 addetti ai servizi di pulizia negli esercizi commerciali, 190 operatori di mezzi pesanti e camion, 300 magazzinieri e 490 contabili.
Non tutte queste assunzioni sono destinate ad andare a buon fine. Infatti, secondo l’indagine Excelsior, le imprese segnalano difficoltà a reperire il  20,7% dei dipendenti.
In particolare tra il personale da adibire a lavori da impiantista (40,3%), su macchinari (35,8%), sanità e assistenza (35,6%). Per ovviare alla difficoltà di reperire personale, il 18,3% delle imprese assumerà lavoratori immigrati. Per quanto riguarda i titoli di studio, il diploma di scuola media superiore è richiesto nel 48,8% delle assunzioni e la laurea nel 12,5% dei casi.   

COME VENGONO SCELTI I NUOVI ASSUNTI. Ma come vengono scelti i nuovi assunti? Secondo l’indagine Excelsior, il criterio prevalente resta quello della conoscenza diretta del candidato (51,1%), mentre il 26,2% viene scelto attraverso banche dati aziendali. Alle segnalazioni di conoscenti e fornitori si affida il 10% delle imprese.

A non assumere personale nel 2012 sarà l’87,3% delle imprese marchigiane. Una quota che sale al 90,5% dei casi nelle piccole imprese e scende al 26,1% nelle grandi aziende.
La maggior parte di queste imprese non assumerà perché l’attuale dimensione dell’organico è adeguata (68,1%) o per la domanda in calo (19,3%) oppure per la mancata acquisizione di nuove commesse (10%).
 

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