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Parità: se 1750 mamme non possono coniugare figli e lavoro

Nel triennio 2009 - 2011, ben 1750 mamme marchigiane hanno abbandonato "volontariamente" il posto di lavoro perché era impossibile conciliare occupazione e assistenza dei figli. Cgil: "Lasciate sole"

Nel triennio 2009 – 2011, ben 1750 mamme marchigiane hanno abbandonato “volontariamente” il posto di lavoro. È la mancanza di posti nell'asilo nido, o comunque il mancato accoglimento del neonato al nido la principale motivazione (25,2%) per cui le mamme marchigiane lasciano l'impiego nel corso del primo anno di vita del proprio figlio, divenendo incompatibile l'occupazione lavorativa e l'assistenza al bambino. Di poco inferiore (23,7%) il numero di coloro che lasciano il lavoro non potendo contare sull'assistenza al neonato neanche da parte di una rete parentale di supporto.
  Significativo anche il numero delle donne (6,9%) che lascia il lavoro a causa degli elevati costi dei servizi di assistenza al bambino, ad esempio per asili nido e baby sitter, o per la mancata concessione del part time da parte dell'azienda (6,8%). Infine, il 13,4% delle lavoratrici si dimette per passare ad un'altra azienda, mentre il 20% lascia il lavoro per dedicarsi interamente alla famiglia e in particolare alla cura dei figli.

Queste sono le statistiche diffuse dal centro studi della Cgil Marche: “Le motivazioni di queste donne vanno conosciute e comprese per non lasciarle sole di fronte ad una scelta che può essere molto difficile - ha spiegato Daniela Barbaresi, della segretaria regionale Cgil - Soprattutto occorre conoscere il fenomeno per intervenire in maniera efficace attraverso politiche adeguate e ripristinare la legge che impedisce la vergognosa pratica delle dimissioni 'in bianco'”.

Fonte: AGI

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