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Economia

Gestione dei parchi naturali, proposta nuova legge riordino

Contenimento delle spese di funzionamento e semplificazione dell'organizzazione amministrativa: la nuova normativa prevede risparmi per 200 mila euro annui, un abbattimento dell'80% della spesa

Contenimento delle spese di funzionamento e semplificazione dell’organizzazione amministrativa.
Sono i due obiettivi della proposta di legge della Giunta regionale che riordina la gestione dei parchi e delle riserve naturali regionali.
Il testo è stato inviato all’Assemblea legislativa per l’approvazione.
La nuova normativa prevede risparmi gestionali per 200 mila euro annui, pari a un abbattimento dell’80 per cento della spesa complessiva. Persegue le stesse finalità degli altri interventi legislativi recentemente adottati dalla Giunta (ente unico per l’abitazione pubblica e diritto allo studio) finalizzati a ridurre i costi di gestione degli enti strumentali regionali.

COSA CAMBIA. La proposta di legge riduce il numero, la composizione e i costi degli organi di gestione delle aree protette. Sono previsti unicamente la Comunità del parco, il presidente e il revisore dei conti.
La Comunità del parco è l’organo di governo e di indirizzo, composto da tutte le rappresentanze del territorio: enti locali, associazioni ambientaliste e agricole.
Approva lo statuto, adotta il Piano e il regolamento del parco, il Piano pluriennale, la dotazione organica.
La rappresentanza nei singoli parchi è determinata, non solo sulla base della popolazione e del territorio coinvolto, ma anche dalle risorse economiche, umane e strumentali messe a disposizione dagli enti locali.
Il presidente viene nominato dalla Giunta regionale tra i componenti della Comunità del parco, percependo una indennità pari al 10 per cento di un consigliere regionale.
Non è più previsto il collegio dei revisori dei conti, sostituito da un unico revisore, retribuito con un compenso pari all’80 per cento di quello previsto per il presidente.
La partecipazione alla gestione dell’are protetta viene implementata attraverso la Consulta del parco, che va istituita senza oneri a carico della finanzia pubblica.
Prevede la presenza delle categorie economiche, sociali e culturali, le associazioni ambientaliste. La Giunta regionale stabilisce le direttive, gli indirizzi e gli obiettivi a cui gli enti si devono conformare, in particolare per la riduzione della spesa del personale e di gestione.
La proposta di legge proroga, per un massimo di quattro mesi, gli attuali organi di gestione per consentire la prosecuzione delle attività fino alla nomina dei nuovi.

I PARCHI DELLE MARCHE. Di seguito le aree interessate alla nuova normativa, con la relativa estensione superficiale (in ettari)
- Parco Naturale Regionale del Conero                                                           5.982,74
- Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo                                  1.584,04
- Parco Naturale Interregionale del Sasso Simone e Simoncello                    3.417,35
- Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi                    10.026,53
- Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca                                                 310,86
- Riserva Naturale Regionale Sentina                                                               174,34
- Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e Monte Canfaito        1.452,13
 

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