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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Unioncamere: “Marche, le imprese assumono. Ma solo chi conoscono”

Il 54,4% di chi assume lo fa per conoscenza diretta, il 26,7% "pescando" nelle banche dati interne aziendali e il 9,4% su segnalazione dei conoscenti. Ai Centri per l'impiego si rivolge solo il 2,9% degli imprenditori

Sono quelli che ce l’hanno fatta. In 15.990  entro la fine dell’anno avranno trovato un posto di lavoro dipendente nelle imprese marchigiane. Ad effettuare assunzioni il 13,5% delle aziende, con punte del 40,1% nelle società di public utilities, del 27,1% nei servizi finanziari e assicurativi, del 28,9% fra le imprese innovatrici  e del 24,2% fra le imprese esportatrici. A sostenerlo il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, che ha presentato  l’indagine Excelsior dell’Unioncamere e del Ministero del Lavoro. L’altra faccia della medaglia sono i 23.160  dipendenti che sono usciti dal mercato del lavoro, per un saldo di 7.170 occupati in meno.
A perdere più occupati le imprese della provincia di Ancona (-2.550) seguite da Pesaro Urbino (-1.730), da macerata (-1.430), da Ascoli Piceno (-810) e da Fermo (-660).

Ma chi hanno assunto nel 2014 gli imprenditori della regione?  Soprattutto chi conoscono (54,4%) o quelli i cui curricula sono presenti nelle banche dati interne aziendali (26,7%). Il 9,4% delle imprese ha assunto sulla base delle segnalazioni di conoscenti e fornitori. Una cosa è certa. L’occupazione dei giovani marchigiani non passa per i Centri per l’Impiego. Solo il 2,9% degli imprenditori marchigiani ha dichiarato di utilizzarli per la selezione del personale mentre il 2,2% ha sostenuto di rivolgersi alle società interinali.

“Per scegliere i loro dipendenti” ha affermato il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista “i nostri piccoli e medi imprenditori privilegiano canali del tutto informali come il passaparola di conoscenti, fornitori o altri imprenditori anche perché  non sempre i profili in uscita dal sistema formativo  e dei Centri per l’impiego  coincidono con le esigenze delle imprese. In questo contesto il sistema camerale, già fortemente impegnato sul fronte dell’orientamento, dell’alternanza scuola lavoro e dell’autoimprenditorialità, potrebbe svolgere un utile servizio presso le aziende del territorio, aiutandole ad individuare le figure di cui hanno bisogno ed a premiare merito e capacità dei giovani lavoratori, cosa che, scegliendo i canali informali non sempre avviene. Ci auguriamo che nel 2015 nelle imprese marchigiane possano ripartire competitività e occupazione. Il sistema camerale si impegnerà per questo”,

Quali le professioni più richieste? Camerieri (1.980), commessi (1.340), addetti alle pulizie (1.070), baristi (740), cuochi (720), operai calzaturieri (490), contabili (370), autisti (330), facchini (230), muratori (220).

Nella maggior parte dei casi, i nuovi posti di lavoro non garantiranno ai neoassunti una sistemazione per la vita. Solo il 16,2% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato e il 26,9% di questi è part time. Per il 55,5% dei casi le imprese si sono rivolte a lavoratori con una precedente esperienza, l’8,9% ha avuto difficoltà a reperire le professionalità richieste e l’11% si è rivolto a personale immigrato.

Sempre secondo l'indagine, nell’attuale periodo di congiuntura negativa, le imprese non mostrano particolare propensione ad investire in risorse umane con un grado di istruzione elevata. Calano dall’8,9 al 7,5 le assunzioni di personale laureato  mentre i diplomati scendono dal 41,8 al 39,2%.
 In aumento le assunzioni di lavoratori senza formazione specifica (dal 33,2 al 38,1%) mentre calano quelli con qualifica professionale (dal 16,1 al 15,2%). Nella loro ricerca di personale, le aziende marchigiane continuano a preferire i candidati dotati di esperienza  di tipo professionale (22,3% ) o nello stesso settore (33,2%).

La scelta di puntare su nuovi assunti con precedenti esperienze lavorative penalizza i giovani, Infatti l’occupazione giovanile non decolla e solo il 27% dei nuovi occupati nelle imprese marchigiane è under 29 e il 5,3% di età inferiore ai 24 anni.
Superiori alla media nazionale (16,8%) sono le assunzioni dirette riservate alle donne (20,2%) mentre il 55,8% degli imprenditori  marchigiani pensa che il genere sia ininfluente e ritiene ugualmente adatti ai posti di lavoro da ricoprire sia gli uomini sia le donne.

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