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Indesit, vertice al Mise. Uilm: “Punto di partenza, non di arrivo”

Ficco: "Indesit ha presentato nuove possibili modifiche al piano industriale, che porterebbero gli esuberi dagli originari 1.400 a 630, di cui 330 gestibili con l'accompagnamento alla pensione"

“Le modifiche presentate da Indesit al piano industriale devono essere verificate puntualmente nel merito e possono costituire una base su cui avviare una trattativa, ma non un punto di arrivo”. Così Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore elettrodomestici, al termine del tavolo al ministero dello Sviluppo economico.

“Indesit ha presentato nuove possibili modifiche al piano industriale, che complessivamente porterebbero gli esuberi dagli originari 1.400 a 630, di cui 330 gestibili con l'accompagnamento alla pensione attraverso un percorso pluriennale di ammortizzatori sociali”, riferisce Ficco. “La riduzione degli esuberi passerebbe attraverso la permanenza in Italia di tutti i piani cottura, parte dei quali era stata originariamente destinata alla Polonia, oltreché delle lavorazioni speciali, di cui si era già parlato durante lo scorso incontro, e questo ridurrebbe gli esuberi di 220 unità. Inoltre si conferma il riassorbimento dei 150 esuberi originariamente dichiarati negli staff. Infine si conserverebbe in Italia la capacità produttiva necessaria a cogliere una futura ripresa di mercato e ciò ridurrebbe gli esuberi strutturali di 400 persone, sulla base di una previsione aziendale di recupero nei prossimi anni del 70% dei volumi persi dal 2007 ad oggi a causa della crisi”.

Fim, Fiom, Uilm si incontreranno in coordinamento nazionale il 30 ottobre per costruire una risposta da dare a Indesit al prossimo incontro, fissato al Ministero dello Sviluppo economico per il 31 ottobre. Infine, in settimana, ci sarà un incontro tecnico fra le segreterie nazionali e Indesit.

(ANSA)

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