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Coldiretti Marche, il bilancio degli anni del Covid: “Imprese alle corde e ora la guerra, l’impegno continua”

È un bilancio denso di iniziative quello che Coldiretti Marche ha illustrato ieri pomeriggio nel corso dell’assemblea regionale alla quale hanno partecipato presidenti, direttori e consiglieri di tutte le federazioni provinciali marchigiane

Due anni di pandemia, poi la guerra. Durante, tutta una serie di iniziative per sostenere l’attività delle aziende agricole, l’economia delle aree interne, salvaguardare l’approvvigionamento alimentare del Paese, senza dimenticare le famiglie più in difficoltà alle quali da marzo 2020 a oggi sono stati consegnati circa 18mila chili di pasta forniti dalla Fondazione Campagna Amica e quasi 8000 chili di generi alimentari di primi qualità come pasta, salumi, legumi, parmigiano e pecorino, latte, succhi, frutta, passata, miele e tanti altre eccellenze agroalimentari Made in Italy tra pacchi solidali e Spesa Sospesa che sono stati distribuiti attraverso la capillare rete di Coldiretti fatta di 36 Uffici di zona, 246 sezioni periferiche e circa 400 punti vendita della rete Campagna Amica.

È un bilancio denso di iniziative quello che Coldiretti Marche ha illustrato ieri pomeriggio nel corso dell’assemblea regionale alla quale hanno partecipato presidenti, direttori e consiglieri di tutte le federazioni provinciali marchigiane. Ad assistere e partecipare al dibattito anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Mirco Carloni. Tra gli argomenti più spinosi e attuali i rincari energetici innescati lo scorso autunno e aggravati dalla guerra in Ucraina. Per fronteggiare la pandemia Coldiretti ha chiesto e ottenuto circa 15 milioni di euro di misure straordinarie e diversi provvedimenti di semplificazione burocratica per le aziende agricole. Alcune di esse, è l’esempio delle consegne a domicilio e dell’asporto per gli agriturismi, sono diventate norme definitive attraverso la nuova legge regionale del settore. Ora che le crescenti tensioni internazionali hanno portato ad aumenti che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti di oltre 15mila euro per le aziende agricole marchigiane, con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte, secondo lo studio del Crea, l’impegno continua. Occorre fronteggiare lo tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole.

Proprio per via di questo scenario le annose questioni che penalizzano le imprese agricole marchigiane non possono essere più rinviate. Basti pensare ai danni da fauna selvatica, soprattutto da parte dei cinghiali ora potenzialmente portatori della peste suina africana che metterebbe alle corde gli allevamenti suinicoli, dopo i casi riscontrati in Piemonte, Liguria e Lazio. Per Coldiretti Marche serve un piano straordinario di abbattimenti per riportare un equilibrio ambientale perso da decenni e un riordino degli Atc, gli Ambiti territoriali di caccia chiamati alla selezione delle specie in sovrannumero. Da parte sua l’assessore Carloni ha annunciato un lavoro in sinergia per la nuova programmazione comunitaria, sostenendo la necessità di rinviare al primo gennaio 2024 l’entrata in vigore della nuova Pac. Anche secondo Coldiretti occorre attendere perché la Politica agricola comune è stata pensata in uno scenario differente rispetto a quello attuale.

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