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Economia

2022: annus horribilis per le imprese artigiane. Il settore edile il più colpito

Un anno complesso segnato da un crollo delle attività. nella provincia di Ancona si registra un tasso di crescita negativo delle imprese artigiane pari a -38 imprese rispetto al 2021

ANCONA - Alle continue emergenze con cui si sono confrontate le imprese, si è cercato di dare risposte immediate per affrontare un 2023 che si preannuncia complicato. A fare il quadro della situazione in cui versano le micro e piccole imprese dell’anconetano, è stato fatto congiuntamente da Confartigianato Imprese Ancona-Pesaro e Urbino e CNna Ancona che insieme rappresentano, sul territorio provinciale, circa 15 mila imprese e 20 mila pensionati.

I dati

Guardando i dati nel III trimestre 2022, rapportati allo stesso periodo del 2021, nella provincia di Ancona si registra un tasso di crescita negativo delle imprese artigiane (0,34% pari a -38 imprese contro il + 0,87 dello scorso anno che era pari a + 97 imprese). A soffrire di più il settore delle costruzioni con – 15 imprese e dei servizi alla persona (-10). In termini assoluti le imprese registrate al 30 settembre 2022, erano 10.648 (al 30 settembre 2021 11.176). Alla stessa data le nuove iscritte erano 116, contro le 154 cessate (nel 2021 erano state 207 le nuove iscritte, 110 le cessate). Per avere i dati definitivi bisognerà aspettare le prossime settimane, ma la tendenza è evidente. «Nel 2022 il sistema produttivo è stato messo a dura prova da emergenze continue: lo scoppio del conflitto russo-ucraino, il caro energia, l’inflazione, ma anche fatti locali come l’alluvione e il terremoto», sottolineano Graziano Sabbatini e Marco Pierpaoli, rispettivamente Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino, e il Presidente di Cna Ancona, Maurizio Paradisi e il direttore Massimiliano Santini. «“Come associazioni abbiamo lavorato sulle emergenze dando risposte veloci e stando vicini agli imprenditori - riprendono i referenti delle categorie artigiane -, ma anche per dare sostegni strutturali e di lungo termine alle piccole e micro imprese che rappresentano il tessuto economico del nostro territorio. Alle istituzioni chiediamo interventi forti». E per il 2023 «ci aspettiamo una riforma fiscale che semplifichi la vita delle imprese, lo sblocco dei crediti fiscali incagliati delle aziende che hanno fatto ricorso ai bonus edilizia, il taglio degli oneri generali di sistema nelle bollette di luce e gas delle imprese con potenza superiore a 16,5 kwatt» ribadiscono Confartigianato e Cna sottolineando come l’attenzione dei grandi brand internazionali debba essere una spinta a creare le condizioni per il fare impresa sul territorio.

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