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Export: la moda marchigiana vola nel mondo e spopola in Cina ed Emirati

Asia e Medio Oriente fanno segnare cifre record, ma il made in Marche vola dovunque: dalla Francia a al Suriname, fino alla Guinea e alle isole Salomone, non esiste angolo del mondo dove non siano sbarcati i nostri imprenditori

Il made in Marche del tessile abbigliamento e delle calzature spinge in alto l’export marchigiano. Lo scorso anno, secondo il Centro Studi dell’Unioncamere Marche, che ha elaborato per la nostra regione i dati Istat, nel settore moda si è registrato un incremento delle esportazioni di 260,6 milioni di euro, pari all’11,7 per cento.
La moda si conferma quindi la regina dell’export marchigiano, con un volume di affari di 2,4 miliardi di euro su un totale di 9,7 miliardi di merce esportata. Una crescita, quella dell’export di prodotti tessili, di abbigliamento, pelli, scarpe e accessori che è superiore alla crescita complessiva dell’export regionale, che si ferma al 9,3 per cento ed è più alta anche rispetto alla crescita media dell’export nazionale (+11,4 per cento).

Il mercato principale dei prodotti dell’industria manifatturiera marchigiana, secondo l’indagine Unioncamere, nel 2011 si è confermato quello dell’Unione Europea, che assorbe merci per 5,7 miliardi di euro e che è cresciuto del 6,8 per cento. Tra i Paesi europei è la Francia ad acquistare la quota maggiore di produzioni marchigiane con 995 milioni di euro (+2,7). Seguono la Germania (882 milioni e una crescita dell’8,8 per cento) ed il Belgio che registra un exploit del 28,4 per cento ed arriva a 869 milioni di euro di merce importata dalla nostra regione. Il primo Paese al di fuori dell’Unione Europea, in questa graduatoria, è la Russia con 644 milioni di euro ed una crescita nel 2011 del 9,3 per cento.
Meritano una citazione particolare le esportazioni verso la Cina, che sono cresciute in un anno del 43,2 per cento, passando da 97 a 138 milioni di euro. Altro Paese dove il nostro export ha compiuto un grande balzo in avanti nel 2011, è stato quello degli Emirati Arabi Uniti (+29,9 per cento).

Notevole nel 2011 anche la crescita delle esportazioni di macchinari (+15,7 per cento per complessivi 190 milioni di euro ) con la meccanica che si conferma al secondo posto tra i settori marchigiani vocati all’export con 1,4 miliardi di euro di merce esportata. Perdono invece quote di mercato gli apparecchi elettrici (-5,7 per cento) con 1,2 miliardi di esportazioni. Avanza piano il mobile con 717 milioni di euro di merce esportata ed un incremento dello 0,9 per cento, mentre gli altri settori vantano tutti bilanci positivi, ad eccezione dei prodotti agricoli, che perdono il 2,4 per cento.

Sono 197, secondo il Centro Studi Unioncamere,  i Paesi dove lo scorso anno sono arrivati i prodotti marchigiani. Dalle vicine Francia e Germania alle esotiche Guyana, Antigua e Suriname fino alla Nuova Guinea e alle isole Salomone, non esiste angolo di mondo dove non siano sbarcati i nostri imprenditori per collocare i loro prodotti.
 

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