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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Carta, cucine, abbigliamento e calzature: l'analisi dettagliata dell'export marchigiano nel 2022

Nel primo semestre del 2022 l’export dei distretti delle Marche è stato pari a 2,3 miliardi di euro, con una crescita del +19,3% sul primo semestre del 2021 e consolidando pienamente il recupero rispetto ai livelli del primo semestre 2019

ANCONA -  Nel primo semestre del 2022 l’export dei distretti delle Marche è stato pari a 2,3 miliardi di euro, con una crescita del +19,3% sul primo semestre del 2021 e consolidando pienamente il recupero rispetto ai livelli del primo semestre 2019 (+9,7%). Secondo quanto emerge dal Monitor dei Distretti Industriali delle Marche a cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo tutti i nove distretti della regione hanno registrato un aumento rispetto al 2021, otto dei quali anche oltre i livelli pre-Covid. 

Calzature

Le calzature di Fermo, primo distretto per export della regione con oltre 775 milioni di euro nel primo semestre 2022, grazie all’ottima evoluzione recente (+30,3% rispetto al primo semestre 2021) è ritornato sopra del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. Gli effetti della significativa riduzione del mercato russo (-25,7%), sono interamente compensati dall’incremento di esportazioni del distretto verso Germania (+24,6%), Stati Uniti (+65%), Francia, (+16,2%) e Cina (+60%).

Abbigliamento e pelletteria

Stessa dinamica per l’abbigliamento marchigiano, che cresce del 30,3% rispetto al primo semestre del 2021 e torna su livelli superiori rispetto a quelli dello stesso periodo del 2019 (+2,1%). Anche in questo caso, i cali tendenziali verso il mercato russo (-24,7%) sono più che compensati dai progressi verso Germania (+38,3%), Stati Uniti (+87,1%), Regno Unito (+204%) e Cina (+32,1%). Per la Pelletteria di Tolentino la crescita si manifesta con un aumento del 35,1%, benché il ritorno ai livelli del 2019 appaia ancora relativamente lontano (-9,9%). In crescita tutti i principali mercati di sbocco e spiccano, in particolare, il mercato cinese, che quasi triplica i valori rispetto allo stesso periodo del 2021, continuando il trend positivo del primo trimestre del 2022 e l’Albania, prima destinazione del distretto.

Jeans valley e casa

L’ultimo distretto del sistema moda delle Marche, che conferma il dato del trimestre precedente con un +42,8% di crescita tendenziale (+13,6% sul 2019), è la Jeans valley di Montefeltro: il distretto registra un forte balzo delle vendite soprattutto verso i paesi europei occidentali, che si confermano i principali mercati di sbocco che trainano l’export del primo semestre 2022. Tutti gli altri distretti marchigiani avevano già recuperato i livelli pre-pandemici a fine 2021 e continuano l’andamento crescente anche nel primo semestre del 2022. Molto positiva la dinamica dei distretti marchigiani del sistema casa, che si attestano al 30,4% del totale delle esportazioni e il cui recupero dei livelli pre-pandemici si è realizzato prima degli altri distretti italiani di settore.

Cucine

Le Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano, con un totale export di 524 milioni di euro nel primo semestre del 2022, registrano un +9,4% tendenziale (+19,3% rispetto allo stesso periodo del 2019). Rimarchevoli i risultati verso le prime quattro destinazioni commerciali, tutte europee: Germania (+10,2%), Francia (+39,9%), Spagna (+22,7%) e Polonia (+20,6%), mentre calano le vendite verso Stati Uniti (-8,6%) e Russia (-38,5%) che pesa oramai meno del 2,3% sul totale delle esportazioni del distretto. Le Cucine di Pesaro, con 181 milioni di euro, realizzano una crescita dell’8,1% tendenziale (+25,1% sul 2019). Molto apprezzate le produzioni sul mercato americano (+49,8%) che, con un incremento di 12,5 milioni di euro, compensa ampiamente il calo complessivo di 10,1 milioni di euro registrato da Federazione Russa (-34,6%), Germania (-23,8%) e Francia (-7,6%).

Utensili

Le Macchine utensili e per il legno di Pesaro realizzano 284 milioni di euro nel primo semestre, con una crescita rispettivamente del 5% rispetto al 2021 e del 18,2% nei confronti del 2019. Primo mercato di destinazione si confermano essere gli Stati Uniti (+21,9%), seguiti da Francia e Germania. Buone performance anche per il Cartario di Fabriano, che con 137,5 milioni di euro segna un +19,3% (+12,1% sul 2019). Il settore è notoriamente tra i più energivori ed ha risentito dell’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, fenomeno che ha peraltro accelerato l’avvio di progetti di efficientamento e di riduzione dell’uso dell’energia nella produzione. In crescita le vendite verso Francia (+42,9%), Germania (+168%) e Spagna (+29%); quasi raddoppiano i flussi verso Regno Unito e Stati Uniti, mentre calano quelli verso Grecia (-50,6%) e Turchia (-44%).

Strumenti musicali

Infine, il distretto degli Strumenti musicali di Castelfidardo realizza una crescita del +6,9%, confermando livelli superiori di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo del 2019. Variazioni tendenziali a doppia cifra per le principali destinazioni: Stati Uniti (+34%), Cina (+55,1%) e Svezia (+26,4%). Buono l’andamento dell’export distrettuale marchigiano sui mercati maturi (+21,9%), grazie al contributo di Francia, prima destinazione commerciale nel 2022 (+18,3% ), Germania che è poco sotto la Francia per flussi nel primo semestre del 2022 (+17,8%) e Stati Uniti (+39,1%), mercato dove il dollaro forte sta rendendo più convenienti i prodotti italiani a beneficio di tutti i distretti delle Marche. Tutti i paesi europei si confermano importanti mercati di sbocco che trainano l’export del primo semestre 2022: in evidenza i anche risultati ottenuti in Spagna (+23,2%) e Regno Unito (+28,6%).

Economie emergenti

Crescono anche le vendite verso le economie emergenti (+15,5%), che nel primo semestre 2022 pesano quasi il 40% sul totale dell’export distrettuale regionale, grazie soprattutto al balzo delle vendite in Cina (+37,6%) e alla forte dinamicità che si registra in America Latina (+55,5%), Asia Centrale (+63,9%) e Medio Oriente (+14,5%), principalmente negli Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Gli unici cali significativi si palesano verso il menzionato mercato russo e verso l’Ucraina, i cui flussi di export si riducono di più del 40% a causa dei rilevanti effetti del conflitto.

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