Porto: via i silos, cambia per sempre lo skyline di Ancona
Sono iniziate le operazioni di demolizione dei silos ex Bunge del porto di Ancona: oltre al mitico odore dei cereali stoccati, così tipico del capoluogo, se ne va anche una struttura tipica del panorama cittadino
Sono iniziate le operazioni di demolizione dei silos ex Bunge del porto di Ancona: oltre al mitico odore dei cereali stoccati, così tipico del capoluogo, se ne va anche una struttura tipica del panorama cittadino, che ora cambierà per sempre.
L’area diventerà la prima banchina pubblica del porto dorico, e potrà essere utilizzata da chiunque ne faccia richiesta, purché abbia le attrezzature necessarie (ad esempio una gru mobile, che dovrà essere portata in banchina e rimossa a lavoro finito).
L’operazione di demolizione è totalmente a carico della Bunge, così come il ripristino della banchina 22: i silos, già bonificati dall’amianto presente, verranno completamente abbattuti insieme ai nastri trasportatori, e il piazzale verrà asfaltato: l’operazione dovrebbe concludersi entro la metà di maggio.
IL FUTURO. Molti gli operatori che guardano con interesse al buco lasciato dai tubi di cemento: innanzitutto Ancona Merci, che fino ad oggi era l’unica ad occuparsi della movimentazione merci e può essere comprensibilmente preoccupata dalla nascita di un competitor. L’azienda, terminalista, non può utilizzare banchine pubbliche, ma ha presentato un’offerta all’Autorithy per riavere gli spazi del porto storico e almeno il primo tratto della banchina rettilinea già realizzato (900 metri).