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Economia

Lavoro, indagine Excelsior: ad Ancona il saldo è ancora negativo

L'indagine annuale di Unioncamere monitora il mercato per stimare i movimenti occupazionali previsti, le figure professionali richieste e le principali caratteristiche delle assunzioni programmate

Excelsior è un'indagine annuale che Unioncamere conduce per conto del Ministero del Lavoro, per monitorare il mercato del lavoro in Italia. L'indagine è effettuata contattando decine di migliaia di imprese private italiane di tutti i settori economici con almeno un dipendente, con l'obiettivo di stimare i movimenti occupazionali previsti, le figure professionali richieste e le principali caratteristiche delle assunzioni programmate. Ieri, Unioncamere e ISTAO hanno presentato i risultati dell’indagine per il 2014.

Sono intervenuti il Direttore generale ISTAO Giuliano Calza, che ha presentato i dati a livello provinciale associando l'analisi numerica alla visione ampia che deriva dal ruolo che ricopre all'Istao, il Dott. Domenico Mauriello del Centro studi di Unioncamere ha tracciato l'analisi del mercato del lavoro così come emerge dall'indagine nazionale, ed il Dott. Andrea Orlandini, Vice presidente nazionale dell'Associazione Italia Direttori del Personale e Direttore del Personale per il Gruppo Sisal. Le conclusioni sono state affidare all'Assessore della Regione Marche al Lavoro e Formazione Marco Lucchetti.

 Il quadro delle previsioni occupazionali quest'anno  non è positivo nè sotto il profilo del numero delle assunzioni (la base occupazionale in riduzione per il sesto anno consecutivo)  nè per la loro "qualità" (le figure richieste non hanno profili alti, anzi si abbassano decisamente); anche se  un leggero miglioramento dallo scorso anno c'è; eppur si muove, qualcosa, verrebbe da dire, specie per le imprese che hanno la possibilità di promuoversi all'estero e di innovare, sviluppando nuovi prodotti e servizi.

"Per questo le Camere di Commercio puntano sul supporto all'internazionalizzazione e all'innovazione " ha ricordato in apertura Giorgio Cataldi, membro di giunta della Camera di Ancona e Presidente della sua Azienda Speciale per l'internazionalità Marchet "proprio in queste ore a Roma stanno presentando la cosidetta carta di Ancona, documento e impegno del sistema camerale sull'internazionalizzazione redatto ad Ancona i giorni scorsi in occasione della Convention mondiale di Assocamere".

A livello nazionale, al contrario, di quanto rilevato a livello della provincia dorica, i pochi profili richiesti sono spesso qualificati. In Italia si cercano analisti e progettisti di sfotware, ingegneri energetici e meccanici, ma anche tecnici del marketing e della pubblicità. "Certo poi però" ha spiegato Mauriello "non sempre le forme contrattuali son adeguate ai profili. Si tratta perlopiù di contratti a tempo determinato"

Mauriello come Calza, direttore ISTAO, hanno sottolineato,  lo scollamento tra mondo del lavoro e dell'impresa e quello di università e ricerca. Sia in Italia che ad Ancona le dimensioni non contano più: non sono le grandi ad assumere di più, non sono le piccole a farlo meno. Anche il fattore età non è più discriminatorio, il giovane, segnali bruttissimo, non è visto come investimento per il futuro dell'azienda: spaventa piuttosto la necessità di formarlo e istruirlo, operazioni che costano in tremini di tempo e denaro. Una formazione più pragnatica gioverebbe in tal senso, come ribadito anche dall'Assessore Lucchetti.

Ad Ancona, ha spiegato Calza, purtroppo si investe più nella specializzazione che non sulla dirigenzilaità e questo è un peccato grave, dato che la crisi affonda le sue radici anche nella mancanza di manageralità. Mancanza lamentata anche da Orlandini che ha spiegato, parlando dell'altro nodo cruciale della nuova impresa, che un altra criticità è la burocrazia (spaventa gli start upper più della concorrenza) e della incertezza delle regole (nonchè quella del diritto, o meglio, dei tempi della giustizia).

Proprio in tema di innovazione sta per partire, come spiegato da Giuliano Calza, un Corso di Alta Formazione Manageriale per manager dell'innovazione organizzato da ISTAO con la Camera di Commercio: e l'Ente camerale offre 12 borse di studio agli imprenditori e collaboratori d'azienda che intendano parteciparvi per formarsi come e figure professionali capaci di favorire e  gestire  i processi di innovazione  all’interno dell’impresa.

SINTESI DEI DATI. Nonostante un miglioramento nel saldo tra entrate e uscite, l'indagine Excelsior certifica che il 2014 sarà il sesto anno consecutivo in cui le imprese della provincia di Ancona prevedono che la loro base occupazionale sarà in riduzione.

 Sono state previste complessivamente 5.600 nuove entrate, di cui circa 4.850 con contratti di lavoro stagionali o non stagionali e circa 750 interinali a cui vanno aggiunti i 330 contratti di collaborazione a progetto i 490 rapporti di lavoro non alle dipendenze, per un totale di 6.420 lavoratori in ingresso contro i 5.320 del 2013. Le uscite saranno 7.390, con un saldo negativo di 2.550 unità.

 Analizzando i contratti di lavoro dipendente, il tasso in entrata in provincia di Ancona sarà pari a 4,5 assunzioni ogni 100 lavoratori, inferiore al dato nazionale di 5,4, mentre il tasso in uscita sarà pari a 6,8 ogni 100, con un saldo negativo di -2,3 che migliora sensibilmente il -3 del 2013 ma che è comunque ancora peggiore della media nazionale di -1,5.

 Le imprese intenzionate ad effettuare assunzioni rappresentano anche nel 2014 una quota modesta, di poco inferiore al 14% sia in Italia sia nella provincia di Ancona.Sebbene sia riscontrabile un lieve incremento rispetto ai dati dello scorso anno, restano molto lontani i valori del 2008, quando le assunzioni erano programmate da circa il 28% delle imprese. Si confermano tuttavia propensioni ad assumere sensibilmente più elevate e in uamento di anno in anno per le imprese orientate ai mercati esteri e all’innovazione a tutti i livelli territoriali.

 Le assunzioni dirette provinciali crescono rispetto alle previsioni del 2013 (+19,5%), per effetto sia dell’incremento delle assunzioni stagionali (+21,6%) sia delle assunzioni non stagionali (+17,8%), con un divario tra le due componenti molto meno accentuato di quello rinvenibile a livello nazionale. Il contratto a tempo determinato (stagionale o meno) si conferma ancora una volta come lo strumento principale utilizzato per le assunzioni: nella provincia di Ancona è la forma prevista per sette assunzioni su dieci, in Italia costituisce circa il 68%. Nella provincia dorica prosegue inoltre la crescita della quota di assunzioni a tempo parziale, che arrivano a costituire il 30,7% delle assunzioni dirette.

 L’approfondimento relativo alle assunzioni non stagionali evidenzia che le imprese italiane nel 2014 mostrano di spostare le loro indicazioni in tema di professioni dai profili più alti a quelli intermedi: a livello nazionale le professioni tecniche e gli impiegati perdono punti (rispettivamente -1,1 e –1,8 punti percentuali) a favore delle professioni commerciali e dei servizi (+1,8 punti percentuali). Nella provincia di Ancona la situazione è più critica: le professionalità tecniche perdono quasi 6 punti percentuali (-5,6) rispetto all’anno precedente, gli impiegati restano sostanzialmente stabili mentre crescono gli operai di 8,5 punti percentuali.

 L’analisi dei livelli di istruzione richiesti per l’assunzione conferma la concentrazione delle maggiori richieste formulate dalle imprese nelle fasce intermedie rappresentate dal diploma (41,6%) e dalla qualifica professionale (14,9%). In particolare, rispetto allo scorso anno, cala di 3 punti percentuali la richiesta di laureati, cala di 1 punto percentuale e mezzo la richiesta di diplomati, cresce di 7 punti percentuali la domanda della qualifica professionale e diminuisce di quasi 3 punti percentuali la domanda di personale senza nessuna formazione specifica.

 La gravità della situazione dei giovani nel mercato del lavoro è un fenomeno risaputo e dibattuto. I dati dell’indagine Excelsior per il 2014 accentuano le preoccupazioni relative alle opportunità che essi hanno di trovare lavoro: nella provincia di Ancona le imprese segnalano personale fino a 29 anni nel 29,4% dei casi in forte calo rispetto al 41% del 2013.

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