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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Economia al rallentatore, Confindustria: debole ma si prevede un miglioramento

Confindustria Marche presenta i dati del terzo trimestre 2018: situazione debole per il manifatturiero. Schiavoni: «Il rallentamento sembra non pregiudicare le previsioni»

Terzo trimestre 2018 debole per l’industria manifatturiera regionale con attività produttiva e commerciale sottotono rispetto a quanto rilevato nel primo semestre del 2018. Secondo i risultati dell'Indagine trimestrale condotta dal Centro Studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, in collaborazione con UBI Banca, nel trimestre luglio-settembre 2018, la produzione industriale ha registrato un aumento di appena lo 0,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, variazione più contenuta di quella rilevata a livello nazionale nel bimestre luglio-agosto (+1,1%). A livello settoriale, tutti i comparti inclusi nell’indagine hanno comunque registrato variazioni positive, ad eccezione di Calzature e di Gomma e Plastica. “Il dato relativo al terzo trimestre 2018 – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni - raffredda i segnali di miglioramento emersi nei trimestri precedenti, rimarcando la presenza di una dinamica produttiva regionale più debole di quella nazionale. Ne sono alla base sia la composizione settoriale del sistema produttivo, che include settori con diversa reattività alla domanda interna e internazionale, sia la struttura organizzativa del sistema delle imprese, che influenza i tempi di recupero in relazione alla provenienza, natura e caratteristiche della domanda”. Nonostante i segnali negativi, Schiavoni ha concluso con cauto ottimismo: “Le previsioni degli operatori per l’ultimo trimestre dell’anno sembrano orientate ad un leggero miglioramento del quadro congiunturale sia dal punto di vista della produzione che delle vendite”.

Le dichiarazioni degli operatori intervistati segnalano per il terzo trimestre, nel complesso, l’indebolirsi dell’intonazione congiunturale regionale: risale infatti la quota di operatori con produzione stazionaria o in calo (62% contro il 51% della rilevazione del secondo trimestre 2018), mentre si contrae la quota di aziende interessate da aumenti della produzione (38% contro 49% della rilevazione precedente). In contenuto aumento l'attività commerciale complessiva nel terzo trimestre 2018: l’andamento delle vendite in termini reali ha registrato una crescita dello 0,9% rispetto al terzo trimestre 2017, con un andamento negativo sul mercato interno e positivo sul mercato estero. Le vendite sul mercato interno hanno registrato un calo dello 0,6% rispetto al terzo trimestre 2017, con risultati positivi solo per il Legno e Mobile e, su livelli marginali, per Minerali non Metalliferi e Tessile-Abbigliamento. Le vendite sull'estero hanno mostrato una variazione positiva del 2,3% rispetto al terzo trimestre 2017. Tutti i settori, ad eccezione della Gomma e Plastica, hanno registrato miglioramenti delle vendite, seppure con andamenti anche molto differenziati. Nella media del trimestre luglio-settembre 2018, i livelli occupazionali hanno registrato un contenuto aumento (0,2%) rispetto al secondo trimestre dell’anno. Nello stesso periodo le ore di cassa integrazione sono diminuite del 64,5%, rispetto al terzo trimestre 2017, passando da 3,3 milioni circa a 1,2 milioni.
Dall’analisi dei dati per ramo di attività emerge che la diminuzione osservata è attribuibile alla flessione generalizzata delle ore complessive autorizzate fatta eccezione per l’edilizia che mostra un incremento dell’1,9%.

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