Crisi: la recessione morde ancora, ma le imprese reagiscono
Tra ottobre e dicembre 2011 la produzione delle imprese della regione è diminuita dell' 1,6% rispetto allo stesso periodo del 2010, mentre nel trimestre precedente il calo era stato del 2,6%
Rallenta la recessione del sistema produttivo marchigiano nel quarto trimestre del 2011. Se nel trimestre precedente, produzione e fatturato erano diminuiti rispettivamente del 2,6 e del 3,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, tra ottobre e dicembre la produzione ha perso solo l’1,6 per cento mentre il fatturato registra un calo di appena lo 0,6 per cento e gli ordinativi sono stati lo 0,9 per cento in meno. Ancora pesante la situazione nell’artigianato che dimezza le perdite ma resta con la produzione sotto del 3 per cento, il fatturato del 2,6 e gli ordinativi del 2,3 per cento.
A sostenerlo è l’indagine trimestrale “Giuria della Congiuntura”, realizzata dal Centro Studi Unioncamere delle Marche.
Intanto nel 2011, malgrado la crisi e il difficile accesso al credito, il 31 per cento delle imprese marchigiane ha effettuato investimenti, una percentuale che sale al 46 per cento tra le grandi aziende e scende al 16 per cento tra gli artigiani.
Nell’ultima parte del 2011, gli effetti più pesanti della crisi li hanno subiti le imprese più piccole. Quelle con meno di 9 addetti hanno perso il 4 per cento delle produzione ed il 3,6 per cento del fatturato mentre le perdite sono state più contenute nelle aziende fino a 50 dipendenti (produzione -1,3 e fatturato -0,2 per cento) e in quelle tra 50 e 500 addetti dove la produzione è calata dell’1,2 per cento ma il fatturato è rimasto sostanzialmente stabile (+0,1).
Tra i settori di attività, l’unico a crescere per il secondo trimestre consecutivo è stato quello degli alimentari con un incremento sia della produzione (+1,9 %) sia del fatturato (+2,2 %), mentre le Industrie delle pelli, cuoio e calzature restano su livelli equivalenti a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente per la produzione e su un incremento dell’ 1,7 per cento per il fatturato. I restanti settori continuano a perdere posizioni e, in particolar modo, le Industrie delle macchine elettriche ed elettroniche si distinguono per un consistente calo della produzione (-6,1 per cento) e del fatturato (-4,9 per cento).
Andando sul territorio, la provincia di Ancona segnala un calo più marcato per quanto riguarda la produzione (-1,1 per cento), mentre il fatturato resta a livelli equivalenti a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente.
A sostenere il sistema produttivo regionale è ancora il mercato estero, con una crescita del fatturato dovuto all’export dello 0,5 per cento, con le imprese energetiche (+4,1) e l’abbigliamento (+3,5) che registrano le migliori performance (+3,5) mentre quello delle macchine elettriche ed elettroniche è l’unico settore con il fatturato estero in calo (-3,9 per cento).
Secondo la “Giuria della Congiuntura” di Unioncamere le imprese marchigiane hanno ordini che garantiscono 6,3 settimane di produzione assicurata, che scende a 4,7 per le aziende artigiane.