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Covid e Inps, corsa ai sostegni: più ore di cassa integrazione e reddito di cittadinanza

Presentato il bilancio sociale dell'ente previdenziale marchigiano. Si segnala un incremento del +93% di ore di cassa integrazione autorizzate in provincia

L'Inps Marche ieri mattina ha presentato in modalità telematica il bilancio sociale 2020. Dai dati presentati dal direttore dell'ente previdenziale regionale Antonello Crudo emerge chiaramente l'incremento di interventi emergenziali di sostegno al reddito (+8,64% di uscite rispetto al 2019) dovuto principalmente alla questione pandemica e alla conseguente crisi economica. A livello regionale le uscite riguardano la cassa integrazione (aumentata di 37 milioni) e le altre prestazioni Covid specifiche per 295 milioni. Impressionante il dato sulle ore: nella sola provincia di Ancona si è passati da 1666 ore di cassa integrazione autorizzata nel 2018 a 24909 registrando un +93%. «Le Marche – ha detto Crudo durante l'esposizione del report – hanno mostrato una forte capacità di reazione nella gestione di prestazioni, anche grazie al cambiamento di paradigma organizzativo, e alla collaborazione con gli altri enti e con i partner di servizio, indispensabili nel raggiungimento dei risultati».

Le misure come quelle del Reddito e Pensione di cittadinanza hanno coinvolto nel 2020 quasi 22mila nuclei familiari. Nell'anconetano ha riguardato oltre 6mila famiglie (14mila soggetti) per un importo mensile di 476,92 euro. «Rappresenta uno strumento di sostegno importante – prosegue il numero uno di via Ruggeri - ma ancor più fondamentale è la lotta al suo utilizzo distorto. Per questo è fondamentale la comunicazione con le forze dell’ordine, ma anche con i Comuni per avere le informazioni necessarie. Inoltre il calo percentuale delle domande revocate e decadute su quelle accolte (dal 38% del 2019 al 30% del 2020) è indicativo del controllo sul territorio e della maggiore attenzione dei richiedenti». 

Tra i focus dell'incontro virtuale anche la grande attenzione di Inps Marche al cosiddetta verifica dei «furbetti del reddito di cittadinanza». Fabio Vitale, direttore regionale Inps Marche nel 2020 ora a capo della regione Umbria, ha spiegato: «La Direzione Regionale Inps Marche, tra le prime in Italia ha varato una campagna di lotta ai cosiddetti “furbetti del reddito di cittadinanza”, con controlli incrociati su tutti gli aspetti dove si è verificato l’annidarsi del maggior numero di irregolarità».  Si è sollevato infine anche il tema pensionistico. «I marchigiani pensionati al 31 dicembre 2020 risultavano essere 460.810 – dice Renzo Perticaroli, presidente del Comitato regionale Inps Marche - per un totale di pensioni vigenti pari a 632.830 (631.540 nel 2019). Mentre i lavori attivi sono 660mila. È naturale che serva immettere nuova forza lavoro per far sì che il sistema si regga. L’Inps ha svolto un ruolo sociale così determinante sul territorio, seppur con un personale in costante diminuzione».

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