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Economia Jesi

Jesi: Comune virtuoso risparmia 181mila euro, ma non può spenderli

L'avanzo non potrà essere impegnato nel rispetto del patto di stabilità. Scesa di 700 mila euro anche la spesa del personale che si attesta su 12,1 milioni rispetto ai 12,8 del 2011

Conti in ordine per il Comune di Jesi che registra nel consuntivo 2012 un avanzo di amministrazione pari a 181 mila euro, “frutto di una sana gestione di competenza che, con 677 mila euro in positivo, ha compensato residui passivi precedenti per 496 mila euro”. Un risultato “che la Giunta porterà all'approvazione del Consiglio comunale di lunedì prossimo, comunicando che l'avanzo non potrà essere impegnato nel rispetto del patto di stabilità”.

Dal consuntivo - che evidenzia in parte corrente minori risorse a disposizione per quasi un milione rispetto all'anno prima (36 milioni contro 36,9) – il Comune spiega che emergono alcuni indicatori interessanti: su tutti l'ulteriore riduzione dell'indebitamento - sceso a 26 milioni contro i 29 del 2011 - che contrae in maniera significativa la quota di rate mutuo che il Comune deve versare annualmente. Fatto, questo, che "pone Jesi tra gli enti locali più virtuosi nel rapporto tra parte corrente e indebitamento, tenuto conto che gli interessi passivi dovuti alle rate mutuo incidono per appena il 2,7% sulla parte corrente, contro il tetto del 6% fissato dallo Stato. Scesa di 700 mila euro anche la spesa del personale che si attesta su 12,1 milioni rispetto ai 12,8 del 2011".
I servizi a domanda individuale, con una copertura dei costi a carico delle famiglie che si attesta sul 25%, pesano sul bilancio per oltre 4 milioni: oltre la metà è legata ai servizi scolastici tra nidi, mense e trasporti, il resto per buona parte assorbito da teatro e impianti sportivi.

“Il consuntivo 2012 - ha spiegato il sindaco Massimo Bacci - rappresenta l'inizio di un approccio che vuole diventare sistematico per una riduzione complessiva della spesa improduttiva, nel duplice obiettivo di una contestuale riduzione della pressione fiscale e di liberare maggiori  risorse da destinare a concreti investimenti a favore di famiglie ed imprese. Per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale, il Comune conta di poterla attuare beneficiando di una ancor più efficace lotta all'evasione tributaria che ad oggi consente di recuperare somme per circa 500 mila euro all'anno. A patto che il nuovo governo, qualunque esso sia, prenda consapevolezza del fatto che gli enti locali non possono continuare ad essere costantemente massacrati con tagli di risorse per risanare un debito ad essi non imputabile”.

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