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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Quanto spende ogni Comune per il materiale informatico? Ancona tra i capoluoghi meno virtuosi

A decretarlo la speciale classifica elaborata per l'Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana. Il comune di latina premiato con la tripla AAA

C'è (purtroppo) Ancona tra i capoluoghi di provincia italiani meno virtuosi nella gestione delle spese per materiale informatico. A decretarlo la speciale classifica elaborata per l'Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell'ambito del progetto 'Pitagora', che prende in esame i costi sostenuti nel 2020 da Regioni e capoluoghi di Provincia. Il report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2020 dai capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di un voto “rating”. 

Il Centro Ricerche della Fondazione analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell'ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici. Le spese dell'ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media). Il rating - che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale - assegna alla migliore performance la tripla 'A', mentre alla peggiore viene attribuita la lettera ‘C'. Ancona, Sondrio, Ravenna, Bergamo, Reggio Emilia, Caserta, Imperia, Bologna, Brescia e Trani sono i 10 capoluoghi di provincia meno ‘efficienti’ nelle spese per materiale informatico (qui tutti i particolari sulla speciale classifica).  

L'altra classifica

A risultare più “virtuosi” per questa voce di costi dell'ente, ottenendo così il massimo rating, sono Piacenza, che ha speso solo 109,80 euro nel 2020, Rieti (122,00), Udine (129,00), L'Aquila (232,68), Carbonia (309,11), Catanzaro (649,57), Nuoro (788,17), Catania (966,20), Bari (980,63), Andria (1.018,85), Teramo (1.088,24), Campobasso (1.550,59), Savona (1.666,00), Grosseto (1.830,00), Latina (1.882,92), Como (2.025,20), Perugia (2.267,17), Sassari (2.547,90), Forlì (2.761,31), Siracusa (2.836,01), Terni (3.029,99), Reggio Calabria (3.276,27), Palermo (3.328,98), Pescara (3.399,60), Taranto (3.922,17), Parma (4.209,88), Venezia (6.291,85), Firenze (8.475,51). Altri 23 capoluoghi risultano pure fra i più virtuosi per questa voce di spesa, ottenendo la doppia AA: Rovigo, Monza, Agrigento, Brindisi, Viterbo, Pesaro, Vibo Valentia, Roma, Verbania, Massa, Mantova, Enna, Torino, Arezzo, Caltanissetta, Pistoia, Napoli, Aosta, Ragusa, Barletta, Varese, Gorizia, Belluno. Mentre sono 19 quelli che si aggiudicano la A: Vercelli, Livorno, Trento, Asti, Oristano, Fermo, Salerno, Frosinone, Milano, Modena, Isernia, Pordenone, Potenza, La Spezia, Trapani, Macerata, Cosenza, Alessandria, Urbino.

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