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Biogas, Coldiretti: “I megaimpianti triplicheranno il costo della terra”

Gli agricoltori denunciano: "Il sì ai megaimpianti di biogas sta triplicando il costo dell'affitto dei terreni, con il rischio di impedire a molti agricoltori, soprattutto giovani, di avviare attività di impresa"

“Il sì ai megaimpianti di biogas sta triplicando il costo dell’affitto dei terreni, con il rischio di impedire a molti agricoltori, soprattutto giovani, di avviare attività di impresa”. E’ quanto denuncia Coldiretti Marche in vista dell’iniziativa prevista per domani, sabato 20 ottobre, alla Fiera della Pesca di Ancona.
Il normale prezzo di mercato per un affittare un ettaro di terreno, per di più irrigato, in pianura si aggira sui 200-300 euro, ma la realizzazione di megaimpianti da parte di grandi società, spesso completamente scollegate dal settore agricolo, sta “drogando” le quotazioni, denunciano gli agricoltori, già balzate anche a 700 euro ad ettaro ma destinate a salire ulteriormente, tanto che nel Nord Italia sono già arrivate addirittura a 1.500 euro ad ettaro.  

Nel caso delle grandi centrali con colture appositamente dedicate, per ogni mille kilowatt di potenza occorrono circa cinquecento ettari di mais e ciò porterà a stravolgere le nostre campagne – ribadisce la Coldiretti – a danno della produzione di cibo. Secondo Coldiretti sul biogas e le rinnovabili in generale bisogna privilegiare piuttosto gli impianti a misura di territorio realizzati dalle aziende agricole per il proprio fabbisogno e dire no alla diffusione di grandi impianti di tipo industriale dall’impatto eccessivamente pesante sul territorio, che potrebbero avere riflessi negativi anche sull’assetto e sui prezzi delle produzioni agricole, aprendo il campo a speculazioni, peraltro già favorite dalla volatilità dei mercati.

Le agroenergie, dicono i coltivatori diretti, se gestite correttamente, oltre a garantire la riduzione della dipendenza dai prodotti fossili e dalle importazioni, consentono di diminuire le emissioni, di migliorare la qualità dell’aria e, più in generale, di tutelare l’ambiente e il territorio, riflettendo il ruolo multifunzionale che l’attività agricola svolge in termini di ricchezza e diversità dei paesaggi, di qualità dei prodotti e di retaggio culturale e naturale.
 

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