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Camere di Commercio, Cisl Marche: "a rischio il futuro di oltre 400 lavoratori"

Dopo la mobilitazione del 07 luglio sotto le Prefetture di tutta la Regione continua l’impegno sindacale per l'accoglimento delle proposte unitarie di emendamento al DL 90/2014 presentate nei giorni scorsi da Cgil – Cisl e Uil

Dopo la mobilitazione del 07 luglio u. s. sotto le  Prefetture  di tutta la Regione continua l’impegno sindacale per l'accoglimento delle proposte unitarie di emendamento al DL 90/2014 presentate nei giorni scorsi da CGIL – CISL e UIL. Partiranno pertanto in tutte le Marche iniziative di mobilitazione e volantinaggi volti a per far comprendere le conseguenze negative che si determinerebbero con il dimezzamento del diritto annuale indicato nell’art. 28 del DL 90/2014.

Purtroppo la politica dei tagli perpetuata dai precedenti governi e percorsa anche da Renzi con il dimezzamento del diritto annuale non porterà ad alcun miglioramento per il nostro Paese, ma solo disservizi e disordine nel panorama industriale andando a colpire in particolare le imprese medio piccole ossatura fondamentale del territorio locale.  Gli stessi Presidenti delle Camere di Commercio, tra cui il Presidente   della Camera di Commercio di Ancona Giampieri, hanno evidenziato gli effetti della nuova normativa, che oltre a colpire le imprese, comporterà l'inevitabile riduzione di iniziative e patrocini  svolti in collaborazione con Associazioni di Categoria, Regione, Comuni, Università ed enti pubblici. Attualmente infatti le camere di commercio  si occupano di sviluppo internazionale delle imprese, servizi e-gov per facilitare i rapporti tra imprese e PA, favorire l'accesso al credito.

La Cisl Fp evidenzia preoccupazione oltre che per l’impatto negativo sui cittadini per i circa 400 lavoratori Camerali, dipendenti delle Unioncamere Regionali e delle Aziende Speciali aventi spesso anche contratti privatistici.  La Cisl dice Si alla riorganizzazione del sistema camerale ed alla riorganizzazione dei costi per valorizzare le professionalità esistenti garantendo i servizi alle imprese , lo sviluppo economico dei territori ed il posto di lavoro agli occupati. Contestualmente dice un deciso No all'attuale taglio del contributo annuale che di fatto rappresenta i 2/3 delle entrate camerali che avrebbe conseguenze pesanti su lavoratori ed aziende.

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