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CGIL, “Provincia di Ancona, la crisi continua: 15 milioni di ore richieste in 11 mesi”

Oltre 2,2 milioni di ore di cassa integrazione richieste e autorizzate nel mese di novembre in provincia di Ancona: 673 mila di CIG ordinaria, 509 mila di CIG straordinaria e 1 milione di ore di cassa in deroga

Oltre 2,2 milioni di ore di cassa integrazione richieste e autorizzate nel mese di novembre in provincia di Ancona: 673 mila di CIG ordinaria, 509 mila di CIG straordinaria e 1 milione di ore di cassa in deroga.E’ quanto emerge dai dati resi noti dall’INPS ed elaborati dall’IRES CGIL Marche. Rispetto a novembre 2013 emerge un aumento della CIG complessiva: +22,6%.

Nei primi undici mesi dell’anno, sono stati richiesti e autorizzati complessivamente 17 milioni di ore di CIG, inferiori ai valori dello stresso periodo del 2013 (-17,1%).  Si tratta comunque di un elevato numero di ore di CIG equivalenti al mancato lavoro di 12 mila lavoratori a tempo pieno.

Osservando le singole tipologie di cassa integrazione si rilevano le seguenti tendenze:

-    le ore di Cassa integrazione ordinaria nel periodo gennaio-novembre sono pari a 4,8 milioni  e registrano una significativa diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-48%), che interessa tutti i principali settori.

-    le ore di Cassa integrazione straordinaria nei primi undici mesi del 2014 ammontano a 7,8 milioni, con una crescita notevole del 33,9% rispetto al 2013. Preoccupa in particolare l’incremento della CIG nel mobile (+44,1%) e nel settore della meccanica (+11,8%), dove peraltro il ricorso alla CIG era già particolarmente elevato; cresce anche nel calzaturiero (+20,4%).

-    Il ricorso alla Cassa integrazione in deroga è pari a 4,5 milioni di ore, in calo rispetto allo stesso periodo del 2013; una riduzione che, però, può essere determinata più dalle incertezze normative e dalla mancanza di risorse che dall’effettiva necessità delle imprese.

“Si prospetta un 2015 ancora difficile per il lavoro – dichiara Vilma Bontempo, segretaria Cgil Ancona -; la conferma giunge da questi dati secondo cui siamo ancora nel mezzo della crisi che riguarda tutti i principali settori produttivi della provincia. Se, poi, si sommano questi dati alle previsioni di un saldo occupazionale negativo per il 2014 di oltre 2000 posti di lavoro, è evidente che la situazione è drammatica e che ancora non esiste una piena consapevolezza, considerando i provvedimenti assunti dal Governo con la legge di Stabilità. Servono, dunque, un piano straordinario per l’occupazione e progetti, a livello regionale e di area vasta, in grado di attrarre risorse europee per rideterminare crescita e sviluppo”.

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