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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Brevetti industriali: nel 2013 presentate nelle Marche 613 nuove idee

Un dolcificante alternativo per chi ha intolleranze alimentari, una macchina agricola per terreni in pendenza per evitare incidenti sul lavoro, un orto verticale anche per l'interno delle abitazioni

Un metodo di produzione del destano, un dolcificante alternativo al glucosio per chi ha intolleranze alimentari, una macchina agricola per terreni in pendenza per evitare gravi incidenti sul lavoro, un lampione multifunzionale per risparmiare energia, un sistema innovativo di costruzione per il risparmio energetico, un orto verticale anche per l’interno delle abitazioni. Sono alcuni esempi di brevetti industriali nati dal genio imprenditoriale marchigiano e valorizzati dalla collaborazione tra Unioncamere Marche e Università Politecnica delle Marche.
Brevetti industriali ed economia digitale. Sono queste le armi delle imprese marchigiane per essere competitive. E proprio sulla proprietà industriale e sull’uso di Internet, sono stati realizzati due studi da Unioncamere Marche ed Università Politecnica delle Marche. Li hanno presentati il presidente di Unioncamere Adriano Federici ed il pro rettore dell’Università Gian Luca Gregori.

“Dall’indagine che abbiamo realizzato tra le imprese marchigiane  sulla proprietà industriale e l’innovazione” ha spiegato Federici “è emerso che solo il 20 per cento delle imprese marchigiane possiede brevetti o altri titoli di proprietà industriale, soprattutto marchi. I brevetti vengono sviluppati prevalentemente all’interno delle aziende, da parte di personale dedicato alla ricerca e sviluppo. Le due esigenze maggiormente sentite dalla aziende in possesso di marchi e brevetti, sono quelle di contrastare eventuali contraffazioni e di valorizzare all’esterno i propri titoli di proprietà intellettuale. Un freno alla registrazione della proprietà industriale, riguarda le complesse procedure burocratiche ed i costi. Sarebbe opportuno” dichiara Federici “promuovere incentivi ed eventualmente contributi per la valorizzazione della proprietà intellettuale. Inoltre servono interventi di tipo formativo e soprattutto la creazione di una banca dati anti contraffazione”

SPESE IN RICERCA E SVILUPPO E BREVETTI NELLE MARCHE. Nella nostra regione  in un anno sono stati  spesi in ricerca e sviluppo 307,5 milioni di euro di cui 153,2 dalle imprese e 143,4 dalle università. Le istituzioni pubbliche hanno investito 10,6 milioni e 220 mila euro le istituzioni non profit.  Ad occuparsi di ricerca e sviluppo, nelle Marche, sono 4.422 addetti. La maggior parte di essi, pari a 2.457  ricercatori, opera all’interno delle imprese e 1.812  nelle Università. Soltanto 144 gli addetti alla ricerca e sviluppo nelle istituzioni pubbliche e 9 nelle istituzioni private non profit.”
Nel 2013, i brevetti presentati dalle imprese marchigiane hanno avuto un grosso balzo in avanti. Sono stati  654 contro i 538 dell’anno precedente. Una tendenza che sembra confermata anche nel 2014: nei primi quattro mesi sono stati depositati 196 brevetti di cui 113 per invenzioni, 29 per design e 54 per altre utilità. Nel 2013 per le invenzioni erano stati 365, per i design 128 e per le altre utilità  161.

UN PROGETTO PILOTA PER LA COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE CON I BREVETTI. Unioncamere ed Università Politecnica delle Marche, nell’ambito della collaborazione per la valorizzazione economica dei brevetti presentati dalle piccole e medie imprese della regione, hanno realizzato un’azione pilota, che ha coinvolto dodici aziende selezionate in tutte le province marchigiane, con l’obiettivo di accrescerne la capacità competitiva. Dolcificanti, macchine agricole, arredamento, forni per cucine, costruzioni edili a risparmio energetico, illuminazione pubblica, stampi, agricoltura sono i settori nei quali operano le imprese selezionate hanno brevettato importanti innovazioni, valorizzate con l’aiuto di Unioncamere ed Università.
“Dal progetto pilota” ha  dichiarato Gregori “dovrebbe nascere un servizio ad hoc che possa sostenere, orientare e correggere gli sforzi in materia di proprietà industriale delle imprese marchigiane, con il coinvolgimento del sistema camerale, dell’Università, della Regione, di altri enti pubblici  privati e di consulenti in proprietà industriali. Si tratterebbe di un’iniziativa rivolta alle imprese più dinamiche della regione, che possono costituire elemento di traino a tutto il sistema economico regionale”.

LE IMPRESE DELLE MARCHE E L’ECONOMIA DIGITALE. Dopo i brevetti, l’economia digitale. Secondo lo studio di Unioncamere Marche e Università Politecnica delle Marche sull’uso della Rete,  il 28,8 per cento delle imprese marchigiane non ha un sito web. Tra le imprese che utilizzano i social media per la promozione e la comunicazione, Facebook è utilizzato dal 26,2 per cento delle imprese, Youtube dal 6,9 per cento e Twitter dal 6,4 mentre il 66,3 per cento non è presente sui social media. Tra le piccole imprese, le più digitalizzate sono anche quelle più propense all’internazionalizzazione (+21 per cento) rispetto al totale delle imprese. Inoltre il 24 per cento del fatturato export  lo realizzano proprio attraverso Internet. Infine, anche le imprese marchigiane che non  utilizzano Internet lo ritengono uno strumento utile per l’internazionalizzazione (92 per cento). Recependo questa esigenza, Unioncamere ed Università propongono di realizzare interventi divulgativi e formativi mirati sull’uso della comunicazione digitale, favorire l’inserimento in azienda di giovani laureati esperti in economia digitale, sviluppare al dotazione tecnologica  e favorire l’aggregazione tra imprese per promuovere piattaforme tecnologiche per l’erogazione  di servizi digitali collettivi.

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