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Economia

Amici della Bcc Ancona e Falconara: «La banca non è un bene ad uso dei vertici»

L'associazione chiede rispetto delle regole e una governance adeguata ai tempi difficili che il territorio sta attraversando

ANCONA - Pandemia, guerra in Ucraina e caro energia non lasciano respiro all’economia che con i suoi attori stanno iniziando a pagare conseguenze sempre più gravi. Una situazione che va affrontata anche con il sostegno attivo e propositivo delle banche locali di credito cooperativo, portatrici di valori socio economici ampi e profondi come mutualità, solidarietà e localismo. Principi, questi, che possono rivestire un ruolo centrale nel superamento delle difficoltà migliorando le condizioni morali, culturali ed economiche del territorio.
«Per le Bcc il valore della conoscenza del territorio rappresenta un grande vantaggio che i vertici degli Istituti dovrebbero cogliere senza restare condizionati dagli “interessi personali”» si legge in una nota dell’associazione Amici della Bcc di Ancona e Falconara Marittima, che vede tra i suoi fondatori il dottor Giacomo Franguelli, già membro del Consiglio di Amministrazione della Banca e leader della lista che si è contrapposta alle ultime elezioni a quella del Consiglio di Amministrazione uscente presieduto dall’avvocato Sergio Cugini.
Parte proprio da questa considerazione l’affondo dell’Associazione nei confronti dei vertici dell’Istituto. «Purtroppo il vertice attuale della nostra Bcc, in occasione della scorsa Assemblea, chiamata ad eleggere il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale, ha tenuto un comportamento non coerente con i principi ispiratori degli enti cooperativi. Tra questi, dovrebbe certamente essere favorita la massima partecipazione dei soci alla gestione dell’ente, ciò anche attraverso il ricambio della struttura di governance. Nello specifico, hanno escluso, con un atto d’imperio, la lista promossa dal dottor Franguelli dalla tornata elettorale. Su questo aspetto
è intervenuto il Tribunale di Ancona, giudicando tale comportamento illegittimo e rilevando a chiare lettere lo stato di conflitto di interessi dell’attuale governance».

L’associazione nella nota, tramite un altro dei suoi fondatori, il dottor Luca Calamita, indica delle
manchevolezze precise: «Un vasto numero di soci ha sollevato numerose contestazioni (tra cui l’illegittima esclusione della lista, il mancato rispetto delle norme sul procedimento elettorale, entrambi oggetto di giudizi davanti al Tribunale di Ancona, il primo conclusosi vittoriosamente, il secondo ancora in corso; denuncia al Collegio sindacale sottoscritta da numerosi soci, come previsto per Legge) portandole all’attenzione anche della capogruppo senza ricevere risposte (da mesi) che ormai, anche se formulate nel breve periodo, risulterebbero di scarsa utilità considerato che l’obiettivo dei Soci era quello di far sanare tempestivamente le irregolarità commesse dall’attuale governance della Bcc nella gestione del procedimento elettorale e nella tutela della
privacy dei soci. Ciò sta consentendo, come riferisce un altro dei fondatori della associazione, l’avvocato Laura Barbieri, ad un organo amministrativo coinvolto in diversi contenziosi promossi prima dalla Lista con capolista Franguelli, poi da una moltitudine di soci, di permanere nel proprio ruolo senza promuovere le opportune azioni a favore della collettività e dei soci che l’attuale scenario economico impone».
Torna su riflessioni più generali la nota dell’associazione: «La ricerca di efficienza organizzativa ed
economico finanziaria del mercato rischiano di favorire delle “fusioni” tra Bcc limitrofe finalizzate al solo rispetto dei requisiti regolamentari patrimoniali (soccorso di l’una sull’altra) piuttosto che favorire l’unione dei valori e dei territori di Bcc, secondo logiche di distribuzione geografica, coinvolgimento, ascolto e confronto delle basi sociali e dei dipendenti. Nello sviluppo delle Bcc nei territori un ruolo fondamentale lo ricoprono le Capogruppo: i soci delle Bcc dovrebbero conoscere le strategie delle Capogruppo e condividere costruttivamente le scelte per evitare che il “localismo” diventi una forma di protezione di interessi ristretti, rendendo, nel medio periodo,
“periferiche” le banche di credito cooperative. Altrettanto fondamentale è la diffusione della cultura
cooperativistica tra i giovani che costituiscono il pilastro per garantire il ricambio generazionale delle basi sociali delle Bcc e delle governance “di domani”. Gli Amici della Bcc Ancona e Falconara Marittima guardano così al futuro oltre che al presente».

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