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Crisi: segno meno per l'export dei distretti industriali delle Marche

Il quarto trimeste del 2013 si è chiuso con il segno meno per le esportazioni dei distretti delle Marche (-1,8%), dopo un tentativo di ripresa nel terzo trimestre dell'anno

l quarto trimestre 2013 si chiude con il segno meno per le esportazioni dei distretti delle Marche (-1,8%), dopo un tentativo di ripresa nel terzo trimestre dell’anno.
 
Il risultato negativo è determinato dalla flessione delle esportazioni delle imprese distrettuali attive in tutte le filiere, ad eccezione delle macchine utensili e per il legno di Pesaro (+2,2%, dopo un terzo trimestre leggermente in flessione) e della jeans valley di Montefeltro (+7,6%). Arretrano le altre imprese del sistema moda marchigiano calzature di Fermo (-1,2%), pelletterie del Tolentino (-6,5%) che approdano per la prima volta in territorio negativo dal secondo trimestre del 2010. Prosegue il calo registrato dai due poli della filiera degli elettrodomestici e del mobile, le cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (-1,4%) e le cucine di Pesaro (-4,5%). Si conferma infine la frenata dell’export degli strumenti musicali di Castelfidardo (-12,2%).
 
Sono questi, in estrema sintesi, i principali risultati che emergono dal Monitor dei Distretti delle Marche curato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per
Banca dell'Adriatico.
 
Nonostante il rallentamento segnalato nel corso dell’ultimo trimestre, sul totale d’anno la dinamica delle esportazioni per i distretti delle Marche si conferma positiva: – commenta Roberto Dal Mas, direttore generale di Banca dell’Adriatico –  le vendite all’estero delle imprese distrettuali crescono infatti ad un ritmo dell’1,1%, confermando l’andamento positivo in atto dal 2010. Quattro dei sette distretti monitorati nelle Marche hanno registrato cali sui mercati esteri. Si tratta dei distretti delle cucine di Pesaro, delle macchine utensili e per il legno di Pesaro e degli strumenti musicali di Castelfidardo, che nel 2013 hanno invertito la dinamica delle esportazioni arretrando in territorio negativo, dopo un 2012 in crescita. In calo anche le esportazioni del distretto delle cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano, che confermano un trend al ribasso dal 2011. Al contrario è proseguita la crescita dei distretti del sistema moda (calzature di Fermo, pelletteria del Tolentino e jeans valley di Montefeltro) nonostante il rallentamento dei primi due nell’ultimo trimestre dell’anno.”
 
L’analisi della direzione delle export evidenzia come la crescita delle esportazioni dei distretti marchigiani nel 2013 abbia scontato la scarsa vivacità dei nuovi mercati: sul totale d’anno le vendite verso i mercati maturi sono cresciute dell’1,6%, raggiungendo un livello di export pari a 1,8 miliardi di euro, a fronte del modesto +0,6% dei nuovi mercati. Tra questi, rallenta la Russia (-2,3%), prima variazione negativa dopo la crescita a due cifre registrata nel triennio 2010-2012. Calano anche le esportazioni in Romania (-12%), trascinate al ribasso dai risultati negativi riportati su questo mercato dalle imprese delle pelletterie del Tolentino. Di segno opposto invece Cina (+16,7%) e Hong Kong (+9,2%), grazie al significativo contributo offerto dalle imprese delle calzature di Fermo e del distretto delle cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano, in calo su tutti gli altri principali mercati di riferimento. Tra i mercati maturi crescono le esportazioni verso Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera, mentre calano i flussi verso la Francia. Sostanzialmente stabili le vendite verso la Germania.
 
Sul fronte degli ammortizzatori sociali l’incremento del monte ore complessivo della Cassa Integrazione Guadagni (CIG) nel 2013 (14,6 milioni di ore autorizzate, 3,4 milioni di ore in più rispetto al 2012) è indicativo delle difficoltà che le imprese distrettuali continuano ad affrontare sui mercati. Registra una leggera decelerazione il numero di ore autorizzate di CIG Straordinaria. Questi dati offrono una conferma del difficile momento congiunturale attraversato dalle imprese distrettuali marchigiane e la persistenza di un profondo processo di ristrutturazione e ridefinizione del tessuto industriale locale. Segnaliamo infine che le indicazioni sugli ammortizzatori sociali nel primo bimestre del 2014 (leggero incremento del monte ore complessivo di CIG) lasciano intravedere un proseguimento delle tensioni sul mercato del lavoro.”

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