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Rincari, cooperative allo stremo: «Paradosso per i trasporti»

I rincari di energia e materie prime stanno mettendo in grande difficoltà le cooperative dell’Alleanza cooperative Marche

ANCONA - I rincari di energia e materie prime stanno mettendo in grande difficoltà le cooperative dell’Alleanza cooperative Marche attive nei settori dell’agroalimentare, della ristorazione, delle costruzioni, del metalmeccanico, del trasporto delle persone e delle merci e nel sociale. Gli aumenti delle tariffe oscillano fra il doppio per l’energia elettrica e il triplo per il gas. Per l’Aci Marche, coordinamento delle associazioni regionali Agci, Confcooperative e Legacoop, che rappresenta nel complesso 900 cooperative, con 350 mila soci, 24 mila dipendenti, un fatturato di 3 miliardi di euro, il settore agroalimentare è schiacciato tra la pressione delle imprese del settore in forte difficoltà che chiedono aumenti, i costi produttivi più alti, i prezzi dei mangimi per la zootecnia sono cresciuti del 30-40%, fertilizzanti e concimi raddoppiati, e l’impossibilità di scaricare sui consumatori tutti questi aumenti di costi. «La cosa assume contorni paradossali per il settore dei traporti- scrive ALleanza Cooperative Marche- dove ad essere maggiormente penalizzate sono quelle imprese più virtuose che utilizzano camion a metano per il trasporto merci, con il metano da autotrasporti passato da 0,60 centesimi al chilo a 2,20 euro al chilo con il picco di dicembre, rispetto ai classici motori diesel, con il gasolio cresciuto da 0,90 centesimi a 1,40 euro al litro». Le cooperative sociali sono costrette a confrontarsi con il caro bollette nella gestione dei servizi per bambini, anziani e persone disabili.

 «Una situazione drammatica, che coinvolge le cooperative di numerosi settori economici nella nostra regione, costrette a fare conti con aumenti energetici assolutamente imprevedibili e ingestibili - afferma il presidente dell’Alleanza cooperative Marche, Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Marche -. I rincari interessano imprese che sono ad alta intensità di manodopera, caratterizzate da un alto costo del lavoro e da una scarsissima remuneratività, e che stanno affrontando per queste caratteristiche, con estremo sacrificio, le conseguenze di questi aumenti». E’ importante poi, aggiunge Stronati, «che tutti gli anelli della filiera si mostrino coesi per superare questa crisi. Inutili sono, perciò, solo le difese del portafoglio dei consumatori fatte da alcuni senza tener conto delle conseguenze di chi è a monte o a valle della catena produttiva».

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