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Economia Loreto

Loreto: trecento manager anconetani in conclave

Sabato si terrà l'Assemblea elettiva che chiama i 300 manager iscritti a eleggere il nuovo consiglio direttivo che poi nominerà il nuovo presidente. Uscente dopo 2 mandati Eraldo Rossini

I 300 manager associati a Manageritalia Ancona si riuniranno sabato a Loreto per l’Assemblea elettiva chiamata a designare i nomi dei nuovi consiglieri. È infatti in scadenza il mandato del precedente consiglio e anche quello del presidente Eraldo Rossini, che dopo due mandati non è più eleggibile. Sarà poi la prima riunione del nuovo consiglio direttivo a scegliere tra i componenti il nuovo presidente che guiderà con i suoi colleghi l’Associazione per i prossimi quattro anni, sino al 2016.

Eraldo Rossini, 62enne che ha guidato l’associazione negli ultimi nove anni, è stato direttore amministrativo-finanziario in diverse aziende marchigiane e poi consulente di direzione e per la creazione di impresa. Rossini, nonostante i suoi pressanti impegni di lavoro, ha avuto ruoli di rilievo anche a livello nazionale. Il suo contributo è stato brillante e determinante in entrambi e, pur in modo più defilato, continuerà a esserci anche nel futuro.

“L’economia della regione – dice Eraldo Rossini  –  sta mostrando la corda. Abbiamo bisogno che le tante e virtuose realtà imprenditoriali medio piccole e piccole trovino modalità per competere efficacemente grazie ad una vera e solida gestione manageriale e alla capacità di agire insieme in rete o comunque collaborando per aggredire i mercati nazionali e globali.

È importante anche una vera riforma del lavoro, come ci hanno detto i manager marchigiani intervistati che hanno una visione laica e priva di dogmi del lavoro. Non certo una visione poco attenta ai singoli e/o più attenta alle aziende, ma che definirei realistica e attenta a salvaguardare proprio gli individui. Anche nel lavoro dipendente è in atto da tempo una liberalizzazione, se volete silenziosa, ma proprio per questo ancor più pericolosa se non siamo pronti a gestirla. Infatti, il lavoro dipendente – regolato ancora da parecchie regole e norme del passato e da altre più recenti, ma altrettanto inutili e dannose –  ormai cambia più volte nell’arco del ciclo di vita degli individui per professionalità, azienda, tipo di contratto ecc. Proprio per questo alcune vecchie tutele non hanno più senso e anzi rischiano di lasciare i singoli nella falsa illusione di avere un posto sicuro che prima o poi viene invece inesorabilmente smentita dai fatti, senza che siano preparati a gestirli. Un lavoro che anche qui si deve basare sempre più sul merito. Certo, in questo come in tutti gli altri casi, dobbiamo accompagnare il cambiamento supportando le persone con incentivi, strumenti e programmi volti ad aiutare, accompagnare e spingere al cambiamento. Ma cambiare è indispensabile per gli individui e la collettività. Per dare opportunità di crescita all’economia e di realizzazione a giovani, donne e anche, non dimentichiamoceli, ancor più oggi che la pensione è scappata in avanti, agli over 50”.

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