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Confartigianato: “Nella provincia di Ancona ogni due giorni fallisce una impresa”

Cresce il numero delle imprese che non ce la fanno. Aumentano le dichiarazioni di fallimento. Sono 194 le ditte fallite nel 2013 nella provincia di Ancona, 166 nel 2012. Non si ferma l'emorragia del sistema produttivo locale

Cresce il numero delle imprese che non ce la fanno. Aumentano le dichiarazioni di fallimento. Sono 194 le ditte fallite nel 2013 nella provincia di Ancona, 166 nel 2012. Non si ferma l’emorragia del sistema produttivo locale alla prese con la  lunga crisi. L’imprenditoria è in grossa difficoltà e la situazione è diventata drammatica per tante aziende della Provincia costrette a chiudere anche a causa di una pressione fiscale insostenibile.

Oltre alle imposte dirette e indirette, sottolinea la Confartigianato,  pesano sulle imprese i contributi previdenziali con aliquote crescenti, costi per l’energia sempre più cari, un credito bancario in diminuzione e a tassi di interesse insostenibili, i vari oneri che derivano dalle inefficienze della Pubblica Amministrazione, compreso il ritardo nei pagamenti per i lavori eseguiti o i servizi forniti.
"L’anno nuovo difficilmente porterà vita nuova. Nella migliore delle ipotesi si arresterà la caduta e l’attuale livello di crisi rappresenterà per diversi anni ancora la normalità con la quale dovremo confrontarci. Attorno a questi temi la Confartigianato ha svolto sul territorio una serie di incontri con la base associativa dai quali emerge l’esigenza di interventi concreti ed immediati."

"Chiediamo pertanto alle Istituzioni e alla politica, ribadisce la Confartigianato,  di dare forti segnali di attenzione e sostegno al sistema delle imprese per riaccendere la speranza di futuro in tanti imprenditori e per metterli in condizione di continuare a creare ricchezza e lavoro vero. Agli Enti locali in particolare chiediamo di andare  incontro alle esigenze delle attività del territorio, con appalti a misura di piccola impresa, con l’acquisto di prodotti e servizi da imprese locali.
Il fenomeno dei fallimenti rappresenta uno fra i più significativi indicatori economici congiunturali. I numeri confermano  la dimensione straordinaria della crisi in atto.  E’ quanto mai necessario che il quadro di riferimento in cui operano le  nostre  imprese  sia  il  più  favorevole  possibile  soprattutto  per  recuperare  la  fiducia  degli  imprenditori."

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