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Economia

Le città più care d'Italia: Ancona prima in classifica per gli aumenti nelle scuole d'infanzia: +12% per le famiglie

La fotografia di Ancona in base allo studio dell’Unione Nazionale Consumatori sugli ultimi dati Istat relativi al mese di settembre

L’Unione nazionale consumatori ha condotto uno studio per l’Adnkronos sulle città italiane città con i maggiori rincari. Per stilare le classifiche, come riporta anche il Corriere della Sera, sono stati analizzati i dati Istat. Sono svariate le categorie prese in considerazione:

  • cibo e bevande alcoliche,
  • acqua e servizi,
  • ristorazione, alberghi e agriturismi. 
  • Scuola primaria e dell'infanzia.

Scuole dell'infanzia e istruzione primaria

Ancona è in vetta agli aumenti dei costi per la scuola dell'infanzia e istruzione primaria, che comprende anche le private: le famiglie spendono il 12,1% in più. Stangata scuole anche per Como con un +12%. Seguono Bergamo +9,5% poi  Firenze +8,2%, seguita da Benevento (+8,1%), Roma (+5,5%), Pordenone (+5,3%). All'ottavo posto Biella e Brindisi (5,2% per ambedue). Chiude la classifica dei primi 10 Cosenza con +5%. Olbia Tempio e Catanzaro sono invece le città dove si spende meno e sono ambedue in deflazione del -2,9% e  e -0,9%.

Acqua e servizi

Per quanto concerne le spese legate alla casa come la fornitura d'acqua, la raccolta rifiuti e le spese condominiali a Catania l'inflazione schizza al 16,4%. Al 2° posto Bolzano con +12,4%, quasi 7 volte tanto la media nazionale, al 3° Verona con +9,7%. Appena giù dal podio al quarto posto Como (+9%), seguito da Rovigo (+6,8%), Pisa (+6%), al 7° posto Massa-Carrara (+5,8%), poi Cremona (+5,7%) e Mantova (+5,5%). Chiude la top ten Milano con +5,5%. Ben 21 città sono invece in deflazione. La più virtuosa Reggio Emilia (-4,5%), al 2° posto Perugia (-3,6%), al 3° Caltanissetta (-3,3%). 

Cibo e bevande 

Per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche la media dei prezzi è salita dell'’11,7% in Italia rispetto a settembre 2021. Tradotto in soldoni sono circa 660 euro in più su base annua. Questa è la media, appunto. Ci sono poi città come Cosenza dobe il balzo è del  +16%, pari a +1.034 euro, seguita da Ascoli Piceno, con un incremento dei prezzi del 14,2% e un aggravio annuo pari a 773 euro, al terzo Viterbo dove mangiare e bere costa il +14,1% in più, 785 euro. 

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