Vongolara recuperata dopo 12 ore: un'inchiesta sulle cause dell'incidente
Come abbia fatto il peschereccio a finire a pochi metri alla riva, è al vaglio dei militari, ma di certo la nebbia ci ha messo del suo perché a quell'ora era impossibile vedere anche a pochi metri di distanza
Ci sono volute 12 ore di lavoro per intervenire nell’emergenza, mettere in sicurezza l’equipaggio e recuperare l'“Angelo Barboni”, la vongolara che la scorsa notte si è incagliata tra gli scogli a circa 40 metri dalla costa anconetana, tra la Fincantieri e la Grotta Azzurra del Passetto, proprio sotto il parco del Cardeto, all’altezza dello scarico fognario della città. Solo alle 15:00 di oggi, l’imbarcazione è stata rimessa in galleggiamento per raggiungere autonomamente il porto di Ancona. E ora la Capitaneria di Porto ha aperto un'indagine sulle cause dell'incidente per indagare eventuali responsabilità. Come ha fatto il peschereccio a finire a pochi metri alla riva nonostante la presenza di un Gps a bordo? Tutto al vaglio dei militari. Ma di certo la nebbia ci ha messo del suo perché, già alle prime ore della giornata, era impossibile vedere a pochi metri di distanza.
L’allarme è scattato alle 3:30 del mattino quando la Guardia Costiera dorica ha ricevuto l’S.O.S. da parte dei tre pescatori di Civitanova a bordo. Immediatamente è scattata la macchina dei soccorsi con la Guardia Costiera e i Vigili del Fuoco del distaccamento porto di Ancona, che in pochi minuti sono arrivati sul posto. Sono stati proprio i pompieri a tamponare la falla che si era aperta nello scafo. Dall’interno del 15 metri, i pompieri hanno bloccato l’afflusso di acqua ponendo delle assi di legno sullo squarcio, fissate con puntellamento. Superata la prima fase di emergenza è arrivata una squadra di sommozzatori dei Vdf che, dopo un primo sopralluogo sul fondale, hanno capito come fosse impossibile muovere il timone. C’erano troppi scogli. La vongolara andava sollevata e spostata dove l’acqua fosse più alta.
Ecco perché alla fine il comandante della “Angelo Barboni”, ha chiesto l’intervento della Carmar Sub di Ancona. I ragazzi della ditta specializzata in lavori subacquei, sono intervenuti intorno alle 9:00 del mattino con un puntone. Il mezzo che, tramite una maxi imbracatura, è stato capace di alzare il peschereccio quel tanto che è bastato per spostarlo a largo di alcun metri. Una manovra che ha comunque richiesto molta delicatezza e pazienza. Nel frattempo la Carmar Sub ha operato anche per aspirare il gasolio a rischio dispersione, evitando l'inquinamento delle acque. Una volta riposizionata in assetto, la vongolara ha ripreso a navigare in autonomia e, sotto la scorta dei Vigili del Fuoco e dei Guardia Costa, è tornata in porto.