Salesi: volontarie in visita dalla lontana Siberia
Una delegazione di volontarie della Buratia, una regione della Siberia centro-meridionale, al confine con la Mongolia, ha fatto visita all'ospedale materno infantile Salesi
Niente può essere dato per scontato. Soprattutto quando delle volontarie della Buratia (regione della Siberia centro-meridionale, al confine con la Mongolia) fanno visita all'ospedale materno infantile Salesi - attraverso l'associazione Filomondo di Ancona rappresentata da Barbara Raponi - per conoscere il sistema sanitario nazionale e rimangono a bocca aperta quando scoprono che in Italia i farmaci per curare un malato oncologico non sono a pagamento.
C'è stato stupore reciproco quando le associazioni del Salesi (Genitori, Ambalt, Ambac, Raffaello, Fanpia, diabete, “Progetto Lettura”), coordinate dalle Patronesse, e le volontarie della Buratia hanno messo a confronto le loro realtà di assistenza ai bambini malati. Soprattutto nei confronti di quelli oncologici, che nella regione della Siberia sono 36 ogni anno, 35-40 nelle Marche. Se il numero è simile, il trattamento è diametralmente opposto. In Siberia per riuscire a curare un bambino le volontarie devono “appellarsi” a una raccolta fondi, sperare in qualche benefattore, o rientrare in classifiche statali per ottenere un piccolo e parziale contributo governativo.
Particolarmente significativo è stato lo scambio di domande che il primario del pronto soccorso e della pediatria Fernando Maria de Benedictis e le volontarie si sono rivolte per comprendere meglio il trattamento dei malati oncologici, considerando che in Siberia ci sono anche problemi di approvigionamento dei farmaci.