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Domenica, 3 Dicembre 2023
Cronaca

Giovani ribelli a scuola, a ricreazione con la vodka. I presidi: «La pandemia ha inciso su questi comportamenti»

Sospesi i 12 studenti sorpresi a ricreazione con una bottiglia di vodka al liceo classico Rinaldini. Per i dirigenti scolastici si tratta di segnali di un disagio crescente, che va fermato prima che sia troppo tardi

ANCONA - Il provvedimento disciplinare della preside Angelica Baione, del liceo classico Rinaldini, è stato diramato ieri alle famiglie dei 12 ragazzi protagonisti della bravata durante la ricreazione. Una bottiglia di vodka passata di mano in mano, ma da cui nessuno ha bevuto (a detta dei ragazzi). Dunque solo un gesto goliardico per di più immortalato in una storia finita su Instagram. Ma anche se fosse come dicono gli studenti, la bottiglia è stata comunque portata a scuola. Insomma, se non per sbronzarsi in classe, in qualche altro posto qualcuno l’avrebbe bevuta. Dunque per i dirigenti scolastici del capoluogo quel gesto non è altro che un segnale di un disagio che serpeggia tra i giovani e che si è accentuato dopo la pandemia. «Un’impennata di casi di intemperanza di vario genere si è vista al rientro dai lockdown - afferma il preside dell’Istvas Francesco Savore - e adesso assistiamo ad un consolidamento di certi comportamenti».

I casi

Anche il dirigente dell’Istvas è dovuto correre ai ripari per alcuni atteggiamenti che, se non stoppati sul nascere, sarebbero potuti sfociare in qualcosa di più eclatante. «Anche per noi questo è stato un anno particolarmente difficile - ammette Savore - abbiamo già attivato due consigli per due classi prime dove si stavano verificando comportamenti che ci sono sembrati poco rassicuranti. Del tipo: troppo tempo passato fuori dall’aula, continue richieste di andare in bagno. Fino al rifiuto palesato di dare seguito alle attività proposte dal docente». Quindi il preside ha subito allertato i professori per correre ai ripari prima che sia troppo tardi. «Bisogna saper cogliere questi segnali premonitori - continua Savore - per cercare di tamponare il prima possibile». 

La prevenzione

Ogni istituto scolastico ha la possibilità di usufruire di tutta una serie di strumenti per cercare di intercettare e porre rimedio alle avvisaglie di disagio comportamentale che può insorgere tra gli studenti. «Ad esempio stiamo attivando lo sportello psicologico - spiega Savore - proprio perchè abbiamo notato che nel corrente anno scolastico si sono verificati molti più episodi di intemperanza da parte dei ragazzi rispetto all’anno scorso». «La scuola dispone di misure contenitive di prevenzione del disagio attraverso supporti esperti, dal counselor, allo psicologo in uno spazio di ascolto  per la cura di sé - seguita Alessandra Maria Bertini, dirigente del Savoia-Benincasa -. La prevenzione passa attraverso piani progettuali di azioni e valori condivisi che impegnano la comunità educante, famiglia, territorio». Pertanto il livello di responsabilità in seno all’istituzione scolastica ha assunto ancora più spessore. « Di fronte al disagio giovanile - continua la dirigente -, la scuola è chiamata ad una impegnativa sfida sociale che sostenga i giovani nella crescita responsabile e civile. E consolidi alleanze educative per creare occasioni sistemiche che rafforzino il protagonismo per contrastare la povertà educativa».

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