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Cronaca

Il pm Dicuonzo: «Non permettete che vi facciano sentire incapaci»

Martedì si è tenuto un dibattito per riflettere su un fenomeno della violenza di genere, proprio in occasione della giornata internazionale dedicata a questo tema e che rilancia una nuova cultura col motto #Iononcisto

«Non permettete a nessuno di dirvi che siete incapaci». Sono queste le parole del sostituto procuratore di Ancona Ruggiero Dicuonzo in occasione di un convegno organizzato dalla Polizia a ridosso della giornata internazionale contro la violenza di genere. Si è dunque rivolto a tutte le donne presenti in sala, citando Eleanor Roosvelt, femminista, attivista per la difesa dei diritti civili e moglie del presidente statunitense Franklin D. Roosvelt, lanciando un monito perché si riconosca dove si annida il germe, che vive di sopraffazione sulla donna, dello sfregio, psicologico e fisico, della parte debole, fino alla mortificazione e la demolizione della sua identità. Attraverso ingiurie, allusioni sessuali, umiliazioni, facendo pesare anche le più piccole mancanze della vita di coppia. «Posso dire con certezza - ha ribadito Dicuonzo - che i casi di violenza di genere sul territorio dorico hanno una corsia preferenziale negli uffici della nostra Procura perché i casi di stalking o maltrattamenti in famiglia necessitano di interventi rapidi che presuppongono riscontri investigativi tempestivi.  E’ impossibile trattare questi casi senza un approccio empatico e senza capire lo stato psicologico della vittima, rispondendo così anche ad un altro problema che ci si deve porre: la credibilità della persona offesa». 

Anche per questo sono fondamentali i primi elementi di indagine raccolti dai poliziotti che, a seguito di una segnalazione, intervengono dentro le case, leggendo certe dinamiche con occhio clinico. Lo ha spiegato il vice questore e primo dirigente delle Squadre Volanti di Ancona Cinzia Nicolini prendendo ad esempio il caso di un intervento per lite in famiglia: «I poliziotti devono poter comprendere  nell'immediato se dietro anche un acceso diverbio familiare si possa nascondere una violenza, osservando attentamente l'abitazione, i mobili, le suppellettili, l'aspetto della donna, eventuali segni di percosse, l'abbigliamento, il suo tono di voce e l'atteggiamento dei familiari». Anche per questo è importante denunciare ogni forma di violenza, dando così alle autorità la giusta chiave di lettura per indagare nel miglior modo. 

Dopo i saluti del Questore di Ancona Oreste Capocasa, all’incontro è intervenuta anche la Dirigente della Polizia Postale Cinzia Grucci, che ha fatto una carrellata Nicolini - Grucci- Dicuonzo - Casagrande - Fugaro-2dei tanti casi in cui la violenza di genere passa anche e soprattutto attraverso i sistemi comunicativi e informatici. Come il romance scamming, quando un uomo si presenta in una chat web con un volto bello e rassicurante, racconta di essere appartenere a qualche autorità, raccontando di una vita avventurosa e rischosa, magari con una figlia in Italia che non riesce a vedere. Raccoglie così fascino e, al momento giusto, arriva la richiesta di denaro. «Di solito sono uomini di cultura, anche laureati, capaci di approfittare di donne deboli e insicure - ha sopiegato la Grucci - Le fanno innamorare e poi si fanno dare ingenti somme. In un casoabbiamo anche una vittima che ha pagato 30mial euro». Ma anche le video chat che inducono minorennei a spgolairsi per poi ricattarle e il più conosciuto ma pericolo cyberbullismo che, in acluni casi, ha fatto anche dei morti.

Sono poi seguiti gli interventi del Sostituto Commissario e responsabile dell’ufficio Antiviolenza della Divisione Anticrimine Fausta Casagrande, Miriam Fugaro e la presidente dell’associazione “Donne e Giustizia" Elena Grilli.

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