«Restyling sì, ma non si tiene un cantiere fermo in questo degrado»
Alcuni esercenti di via Marconi: «C'è stato un imprevisto nei lavori, lo capiamo e non colpevolizziamo nessuno. Il nostro è un grido d'aiuto»
Il camminamento si interrompe senza alcun preavviso e i pedoni diretti in zona stazione devono tornare indietro per bypassare il blocco passando a margine della carreggiata. E’ solo una delle situazioni create da una porzione di cantiere lungo via Marconi, dove da diverse settimane campeggia anche un albero caduto e lasciato lì. L’area transennata e in stand-by da marzo viene usata anche come discarica da incivili che gettano immondizia tra le grate, alla faccia del decoro del marciapiede. Un locale è costretto nelle ore serali a usare una porzione di tratto pedonale per far sedere i clienti su delle panche: a causa delle transenne non ha infatti spazio per allestire un dehor degno di tale nome e servire all’esterno. Pamela Conti gestisce la scuola di lingue “InLingua” e si è fatta portavoce di diversi esercenti: «Ci teniamo a precisare che noi questi lavori di restyling li vogliamo, ben vengano- spiega- io stessa ho investito risorse personali qui perché credevo e credo nelle potenzialità degli Archi specialmente dopo la riqualificazione, ma chiediamo un aiuto perché i disagi si sentono». (GUARDA IL VIDEO)
«Da marzo c’è una situazione di stallo- racconta Pamela- il percorso pedonale è bloccato e le persone che arrivano dal porto trovano la pedana interrotta. I titolari del ristorante si sono attrezzati con panche e tavolinetti rimediati, così riescono più o meno a lavorare. Il punto è che vanno a intralciare l’ingresso delle altre attività, io stessa mi ritrovo persone che mangiano e bevono davanti al mio istituto». I lavori, spiega la donna, sarebbero stati sospesi a causa del ritrovamento di alcune cisterne, appartenute a un’area di servizio che ora non c’è più, sulle quali erano in corso dei controlli. Quello che Pamela chiede a nome di tutti «è un aiuto, una pulizia o una diversa definizione dell’area dei lavori. Hanno transennato tutta la via quando potevano benissimo chiudere a tratti in base all’avanzamento del cantiere». La sua scuola, da ottobre, riprenderà i corsi in presenza: «La gente deve parcheggiare a distanza, poi si ritrova a dover camminare in mezzo alla strada, arrivare in fondo e tornare indietro per entrare nel mio istituto. Questo è anche un problema di sicurezza. Capiamo tutti che gli imprevisti possono esserci, si chiamano così perché non sono preventivabili, ma il Comune deve imparare a gestire l’imprevisto stesso. Nessuna polemica e nessuna colpa, ma se il cantiere è fermo va modificato in modo da permettere alle attività di riprendere la propria attività lavorativa».