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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Via Maestri del Lavoro: «Non è giusto che io stia qui», giovane papà lascia la casa occupata

Chiede scusa e riconsegna le chiavi della casa Mauro Maffei, il 32enne anconetano che, lo scorso ottobre, aveva occupato una casa dell'Erap in via Maestri del Lavoro. Un gesto dettato dalla disperazione di chi è senza casa

«Non è giusto che io resti qui perché questa casa è stata assegnata a persone sfrattate. A mente fredda ho capito che, se devo togliere qualcosa a qualcuno, non me la sento di restare. Chiedo scusa. Riconsegno le chiavi all’Erap e me ne torno a vivere in macchina». E così è stato. Lunedì mattina Mauro Maffei, il 32enne anconetano, papà di un bimbo di 3 anni, da 5 senza un lavoro, ha lasciato l’alloggio dell’Erap in via Maestri del Lavoro. Aveva occupato la casa lo scorso 7 ottobre per disperazione, perchè non sapeva più dove andare. E ci è rimasto fino a ieri, quando ha definitivamente consegnato le chiavi dell’appartamento occupato all’assessore Maurizio urbinati (lavori pubblici e patrimonio). 

«Forse ho sbagliato perché non ho il diritto di togliere qualcosa a qualcun altro - prosegue amareggiato l’anconetano, ora senza una fissa dimora - Il mio non è un gesto da emulare perché non possiamo deciderle noi queste cose». Queste le parole del 32enne, dopo un mese di dialogo con i funzionari dell’Ente regionale. Ora ha deciso di mettersi nelle mani dell’amministrazione pubblica, in attesa di una soluzione per il suo caso. Nel frattempo Mauro tornerà a vivere alla giornata. C’è un amico pronto ad accoglierlo dentro casa. Ma quando questo non dovesse essere disponibile, dovrà tornare in auto. La parcheggerà in un angolo di Ancona, lontano da sguardi indiscreti, soprattutto da quelli di chi, un tempo, era parte della sua vita e oggi non lo è più.

Fatto sta che ieri Mauro Maffei si è recato in Comune e ha incontrato Urbinati per riconsegnare le chiavi dell’appartamento occupato. Alcuni dirigenti dell’ente regionale lo hanno rassicurato, sostenendo che analizzeranno la sua pratica per trovare una soluzione al più presto. Nel frattempo il giovane anconetano cerca anche un lavoro da cui ripartire. Per una nuova vita. Ma soprattutto aspetta una casa dove ritrovare quella dignità perduta.

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