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Cronaca Centro storico / Via Giorgio Orsini, 2

Chiesa vandalizzata, crocifisso usato come piede di porco per rubare le ostie

Un crocifisso è stato usato come grimaldello per scassinare il tabernacolo e rubare i contenitori pieni di ostie. Danneggiata anche la statua dell’Addolorata

Un crocifisso usato come grimaldello per scassinare il tabernacolo e rubare i due contenitori pieni di ostie. Un furto, quello risalente alla sera del 22 marzo, che offende la comunità di San Francesco alle Scale sia per il bottino che per le modalità con cui è stato trafugato.

I ladri hanno portato via quello che per il cristianesimo rappresenta il corpo di Gesù e lo hanno fatto violando la chiesa di via Orsini con l’oggetto simbolo: un crocifisso, staccato da chissà dove e usato per forzare il tabernacolo alle spalle dell’altare. Una volta aperto il contenitore sacro è bastato aprire i due sportelli interni di legno e prendere i due pissidi placcati d’oro con dentro le ostie. I vandali hanno lasciato il crocifisso accanto al tabernacolo violato ma prima (o dopo) il furto se la sono presa anche con la statua della Madonna che si trova all’ingresso della navata, sul lato destro della chiesa. Si sono arrampicati all’altezza del cuore dell’ “Addolorata”, nel quale erano conficcate le sette spade che rappresentano le sofferenze di Maria e le hanno staccate. Ne è rimasta solo una ai piedi della statua e delle altre sei non c’è traccia. Nulla si sa neppure delle ostie, una dozzina delle quali è caduta durante la fuga dei ladri o è stata gettata beffardamente ai piedi del presepe permanente che si trova vicino all’ingresso. In chiesa c’è poca voglia di parlare. Il parroco don Luca Bottegoni, che ha scoperto il furto venerdì mattina, non ha voluto rilasciare dichiarazioni rimandando la condanna del gesto alla nota diffusa dall’Arcivescovo Angelo Spina.

 “É un terribile gesto che offende gravemente Dio e lacera in profondità il cuore della nostra Chiesa locale – si legge nella nota pubblicata sul portale della diocesi- É un atto inaudito, compiuto volutamente per sottrarre le Sacre Specie e utilizzarle per chissà quali fini sacrileghi. Chi ha compiuto questo gesto è incorso nella scomunica- prosegue l’arcivescovo- la cui assoluzione è riservata solo alla Santa Sede”. Sulla vicenda indagano i carabinieri, che dovranno anche accertare eventuali collegamenti con la serie di tovaglie incendiate in varie chiese della città lo scorso autunno. Alcuni di questi casi si sono registrati anche nelle parrocchie vicine a San Francesco alle scale, come quella dei santissimi Pellegrino e Teresa in piazza del Senato. 
 

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