Coronavirus, vaccinato il primo volontario: parte la campagna in nove strutture
Il primo medico volontario è stato vaccinato all'Inrca. Il dg Gianni Genga: «Ora cambia la prospettiva». Partita la campagna in nove strutture della regione
Nelle Marche è stato il primario del Pronto soccorso di Osimo, Adolfo Pansoni, a sottoporsi volontariamente al vaccino anti-Coronavirus. Pansoni ha ricevuto la dose della Pfizer-Biontec in un ambulatorio dell’Inrca alle 10 di questa mattina. «Sto bene, è come aver fatto un normale antinfluenzale» ha detto subito dopo il vaccino. Poi ha dedicato il gesto a Carlo Urbani, il medico di Castelplanio che nel 2002 scoprì la Sars (GUARDA IL VIDEO). Ad assistere alla somministrazione c’erano il direttore generale dell’Inrca Gianni Genga e l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini.
Saltamartini: «A settembre dosi per metà marchigiani»| VIDEO
La campagna di vaccinazione
Alle 10 di questa mattina le dosi sono arrivati nelle nove strutture che sono state messi a disposizione per le vaccinazioni del personale volontario: 35 sono state consegnate all’ospedale di Torrette, 15 in quelli di Urbino, Jesi e San Severino. 40 vaccini sono stati portati nella Rsa di Arcevia, 10 all’ospedale di Fermo, 15 a San Benedetto del Tronto, 20 al San Salvatore di Pesaro, 20 alla Residenza Dorica (che saranno somministrate negli ambulatori dell’Inrca) e 15 all’Inrca della Montagnola. «Cominciamo oggi e l’esigenza è quella di arrivare all’immunità di gregge- ha detto Saltamartini- nei prossimi giorni arriveranno 38mila vaccini per il personale sanitario delle strutture privata e delle Rsa, entro settembre il Ministero della Salute ha preannunciato l’arrivo di 700mila vaccini per metà della popolazione marchigiana. Non ci saranno norme coattive, per i comuni cittadini la somministrazione non sarà obbligatoria- ha precisato l’assessore- per il personale sanitario si pone un problema di tipo giuridico di sicurezza sul posto di lavoro, quindi ci sarà da reinterpretare le disposizioni». Saltamartini ha annunciato anche la realizzazione di 14 nuovi posti di terapia intensiva per l’ospedale di Pesaro, che si aggiungono ai 193 già esistenti, e l’avvio del servizio di telemedicina per 34 pazienti Covid seguiti a distanza.
«Ora cambia la prospettiva»
«Dopo 10 mesi complicatissimi oggi viviamo un momento di speranza- ha detto Genga- il vaccino cambia la prospettiva di questa epidemia in modo importante, tutti faremo in modo che venga rispettata la piena volontà e determinazione del singolo, ma dobbiamo interrompere questa catena di contagio». Il pensiero del direttore va agli operatori sanitari che stanno combattendo il virus in prima linea e non solo: «Indossano quelle tute per 8 o 10 ore al giorno da 10 mesi, in quel contesto il loro sforzo è inimmaginabile».