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Cronaca

Medico indagato, la rabbia dei pazienti: «Che fine hanno fatto i nostri vaccini?»

Tra i pazienti del medico di Sergio Costantini ci sono due famiglie a cui lo scorso 31 marzo era stato inoculato il vaccino Moderna. Ma il dottore non aveva rilasciato certificazioni a riguardo

Non solo Pfizer. Tra i pazienti vittime del presunto bluff dei vaccini da parte del medico indagato Sergio Costantini potrebbe esserci un gruppo composto da sei persone tra cui due coniugi di cui uno, il marito, persona fragile affetta da patologie cardiache, la moglie, sua mamma novantenne e tre persone di origine peruviana che si prendono cura in casa dell'aziana signora. A loro il dottore avrebbe detto di aver inoculato il 31 marzo il vaccino Moderna. Nessuna certificazione, però, sarebbe stata mai rilasciata a riguardo. La cosa lì per lì non aveva destato particolare preoccupazione, considerando Costantini un professionista di fiducia che la famiglia conosceva da decenni. «Poi ieri per caso - prosegue il figlio della coppia - ho letto la notizia del medico di Falconara e mi sono subito allarmato. Quando ho visto il suo nome non potevo crederci. Così ho chiamato subito in procura per saperne di più». 

Ora i suoi genitori, la nonna e la famiglia di badanti dovranno sottoporsi ad accertamenti da parte dell'Asur che stabilirà se quel giorno il dottore ha iniettato il vaccino o la soluzione salina. «Intanto mio padre si è sottoposto al test sierologico - prosegue il figlio che preferisce rimanere anonimo - e non risultano anticorpi al Coronavirus. La cosa ci preoccupa ancor di più». Purtroppo, però, non è così semplice individuare l'inganno con il test anticorpale. Gli esperti, infatti, hanno più volte ribadito che il sierologico non può essere una discriminante. Con il report 4 del 13 marzo del 2021, l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato che non ha senso fare il sierologico dopo la vaccinazione, se non a scopo di ricerca epidemiologica. Nel documento si specifica, infatti, che la risposta immunitaria al vaccino può variare da soggetto a soggetto anche in base alle caratteristiche individuali della persona (come l'età anagrafica) oppure a condizioni cliniche concomitanti. Dunque l'impresa è tutt'altro che semplice. Queste persone, così come tutte le altre potenziali vittime del medico di Falconara, chiedono verità e chiarezza. Prosegue il familiare: «Vogliamo sapere che fine hanno fatto quei vaccini. E perché fare una cosa così nei confronti di soggetti anziani e fragili come mia nonna e mio padre».

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