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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Vaccini, Uil Marche: «Anziani allarmati per ritardi e mancanza di informazioni»

Questo il commento della UIl Pensionati Ancona sulla situazione delle vaccinazioni all'interno del nostro territorio

Mentre nelle residenze per anziani si continua a morire e i reparti di terapia intensiva stanno scoppiando, la vaccinazione va a rilento. «Continuiamo a ricevere segnalazioni sui tempi lunghi che dovranno affrontare molti anziani over 80 e sulle incertezze e la mancanza di informazioni per quegli anziani che non possono spostarsi – affermano le Strutture territoriali della UIL Pensionati della Provincia di Ancona. Molti anziani riferiscono di non essere riusciti a ricevere indicazioni dai medici di famiglia, con i quali risulterebbe non ancora raggiunto l’accordo. Molti altri ci chiedono chiarimenti su quelli che saranno i criteri di priorità per le persone con patologie per la fascia tra i 65 e i 79 anni attualmente totalmente esclusi dalla vaccinazione. E’ necessario dare risposte a questi interrogativi con la massima urgenza per non aggiungere ansia e preoccupazione in questo clima di precarietà e di incertezza».

«Le nostre sedi – sottolineano Masucci, Grilli e Balducci, Responsabili delle Strutture UIL Pensionati di Ancona, Jesi e Senigallia - sono, ad ogni modo, a disposizione per aiutare quegli anziani che non riescono a prenotarsi o a scaricare e compilare i moduli da portare il giorno della vaccinazione. Ma siamo fortemente preoccupati di fronte allo scenario in netto peggioramento in questi ultimi giorni specie nella provincia di Ancona, dove apprendiamo dai giornali di nuovi focolai in strutture per anziani, come il Ceci di Camerano, che erano riuscite a superare senza problemi anche i mesi più difficili. C’è poi la questione delle badanti e dei caregiver familiari di anziani non autosufficienti e di persone con disabilità per i quali non è dato sapere se per loro si aprirà una corsia preferenziale nel piano vaccinale regionale, in considerazione della loro vicinanza con persone particolarmente a rischio Chiediamo, quindi, che queste categorie vengano inserite in via prioritaria nel piano».

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