La rivoluzione dei dati: protagonista la ricerca
Stiamo vivendo nell’epoca della rivoluzione dei dati. Intelligenza Artificiale, Internet of Things, Open Data, Cybersecurity e Industria 4.0 stanno cambiando il modo di fare ricerca
Stiamo vivendo nell’epoca della rivoluzione dei dati. Intelligenza Artificiale, Internet of Things, Open Data, Cybersecurity e Industria 4.0 stanno cambiando il modo di fare ricerca e si studia l’impatto che avranno sulle nostre vite. Questi i temi al centro della Conferenza GARR dal titolo Data (R)evolution, ospitata quest’anno dall’Università di Cagliari dal 3 al 5 ottobre dove si confronteranno le eccellenze della ricerca italiana. Tra gli ospiti Sauro Longhi, Rettore dell'Università Politecnica delle Marche e Presidente del GARR che sarà uno dei relatori del seminario del 4 ottobre (ore 9.30-11) “Industria 4.0: the Italian way”: una chiacchierata tra Francesco Profumo (Presidente Compagnia di San Paolo e Fondazione Bruno Kessler), Elio Catania (Presidente Confindustria Digitale) e Sauro Longhi sulle sfide da affrontare e le opportunità da cogliere perché Industria 4.0 non sia solo uno slogan ma un’occasione di crescita per il nostro Paese, e su quale ruolo ricerca e istruzione possono giocare in questo processo.
Cos’è la manifattura additiva, la robotica avanzata? Si può parlare di cantieri edili innovativi? “Si – secondo il Rettore Longhi – e non si tratta di uno sguardo nel futuro ma una fotografia del presente. Sono temi che trattiamo all’interno dei nostri dipartimenti di ricerca e che stiamo trasferendo alle aziende del territorio. Sono infatti 3 i progetti di altrettanti Dipartimenti della Politecnica che trattano questi temi tra gli 8 considerati “eccellenti” dal MIUR. Un campo molto promettente e a cui finora nessuno ha pensato di applicare questi concetti su larga scala è il cantiere edile, una manifattura molto importante che potrebbe sfruttare bene l’innovazione portata da Industria 4.0 prima di tutto per aumentare la sicurezza dei lavoratori, ma anche per rendere più efficiente i processi di costruzione e più tracciabile il costruito. Sulla possibilità di generare dati a partire da qualunque processo produttivo, che poi possano essere utilizzati per migliorare i processi e generare nuova innovazione si aprono scenari molto interessanti anche per i tanti laureati che escono dai nostri corsi. Il mondo sta cambiando e i cambiamenti che stiamo realizzando a mio parere miglioreranno il vivere di tutti i cittadini, purché siano fatti in un’ottica di inclusione, altrimenti non c’è futuro. Inventeremo nuovi mestieri e nuovi modi di produrre in maniera comune con le varie parti che hanno a cuore il benessere della nostra società”.