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Cronaca

«Ultimo ha mostrato sensibilità, ma da lui ci aspettavamo qualcosa di più»

Alla fine è stata un’occasione in cui tutti i familiari si sono ritrovati insieme per una serata più leggera

Il concerto dell'altra sera ha emozionato un intero palazzetto pieno di fan. Vedere Ultimo dal vivo (foto di Arianna Moroni), vederlo esibirsi sul palco mentre canta le sue canzoni colme di amore e sofferenza, ha entusiasmato migliaia di persone. Ma per qualcuno non è stato un concerto qualsiasi. Anzi non è stato neppure solo un concerto. Per i familiari delle vittime della strage di Corinaldo, seduti vicini sui seggiolini della tribuna centrale, è stato un appuntamento con il ricordo e un confronto con le proprie emozioni. Una serata da vivere in memoria dei propri cari, morti per cercare di uscire da una maledetta discoteca dove si era scatenato il panico. Sì, loro volevano esserci. E sono potuti essere presenti grazie ad una iniziativa dell'Arma dei Carabinieri di Ancona, che si è mossa con l'agenzia dell'artista per acquistare i biglietti per tutti i familiari. Dovevano esserci per Emma e Benedetta, che avevano già comprato i biglietti. Ma anche per Asia, Daniele, Mattia ed Eleonora, che amavano il cantante romano. Ma no, non hanno vissuto quelle 2 ore a cuor leggero e alcuni dei familiari presenti, seppur contenti della dedica del cantante, si sarebbero aspettati qualcosa di più da lui. Quanto meno che non facesse riferimento ad una delle più grandi tragedie degli ultimi anni come ad un "incidente" (GUARDA IL VIDEO). 

«Ci aspettavamo qualcosa di più, ma dobbiamo comunque ringraziare Ultimo perché ha dimostrato una grande sensibilità e la sua dedica ci ha fatto piacere» ha spiegato Luigina Bucci, maestra di una scuola primaria a Senigallia, cognata di Eleonora Girolimini, la mamma coraggio che si sacrificò per salvare la figlia la notte della tragedia, e ad oggi anche presidente del Comitato Genitori Unitario (Co.Ge.U), che unisce tutti i genitori toccati direttamente o indirettamente dal grande lutto dell’8 dicembre scorso, per affrontare insieme un percorso di consapevolezza e cultura della sicurezza. E' lei a farsi portavoce del sentimento e delle volontà di tutti i genitori. 

«Sono testi molto profondi quelli del cantante e in alcuni momenti ci hanno anche un po’ scosso perché erano le stesse parole che conoscevano e amavano Eleonora, Emma, Benedetta, Asia, Daniele e Mattia. Sono parole con contenuti intensi che ci hanno anche fatto riflettere. Sotto di noi vedevamo la folla della platea in una serata tranquillissima, ma ci ha anche dato un senso di soffocamento». Con la mente si torna là, a quella notte, è inevitabile. «In qualche modo ancora non ci si rassegna a quanto accaduto perché a distanza di 5 mesi non riusciamo a trovare un senso, non riusciamo a darci una ragione e allora viene fuori una gran rabbia».

Forse Ultimo è riuscito anche nella magia di far sentire quelle famiglie “spezzate” un po’ più unite, anche se niente potrà ridare loro la serenità liquefattasi sulla rampa in cemento della Lanterna Azzurra. Alla fine è stata un’occasione in cui tutti i familiari si sono ritrovati insieme, visto che l’ultima volta era successo con la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Ancona. Insieme in un'occasione di maggior leggerezza anche se «ognuno di noi non ha potuto fare altro che pensare come lì, al posto proprio, ci sarebbe dovuto essere un figlio, un nipote, una moglie, una sorella o un fratello che potranno più vedere un concerto. Non c’è più leggerezza. Non ci può più essere». 

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