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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Truffe ad aziende italiane, promettevano finti affari con imprese straniere: 4 i denunciati

L'indagine è nata dalla denuncia di un amministratore delegato di un'azienda marchigiana che è stato contattato da fantomatici collaboratori di una società statunitense alla ricerca di un fornitore europeo per conto di varie ditte americane

La Polizia Postale di Ancona e il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma hanno scoperto un'organizzazione criminale che ha messo a segno truffe ad aziende italiane del Centro-Nord. Le aziende infatti venivano attirate dalla possibilità, poi risultata falsa, di concludere lucrosi affari con industrie americane. Denunciati quattro italiani, di cui due residenti all'estero, che gestivano movimenti illeciti di denaro per centinaia di migliaia di euro e di dollari che poi venivano trasferiti su conti svizzeri e statunitensi. Oltre 80 aziende truffate in sei mesi con importi sottratti fino a mezzo milione di euro.

L'indagine è nata dalla denuncia di un amministratore delegato di un'azienda marchigiana che è stato contattato da fantomatici collaboratori di una società statunitense alla ricerca di un fornitore europeo per conto di varie ditte americane. La ditta  veniva scelta come fornitrice e da lì nasceva l'esigenza di organizzare un viaggio per un incontro di lavoro presso la sede della società americana. A seguito di contatti con sedicenti dipendenti della società committente, l'imprenditore pagava così il costo di un pacchetto per viaggio e soggiorno negli Usa. Successivamente il viaggio negli Stati Uniti veniva posticipato più volte con varie motivazioni fino a quando l'imprenditore capiva di essere stato raggirato. Le indagini hanno consentito di individuare un vero e proprio sistema operativo da diversi anni. La truffa veniva gestita sul territorio nazionale da una coppia di coniugi veneti, mentre gli accertamenti condotti sui conti correnti esteri sui quali confluivano le somme di denaro provenienti dalle truffe, hanno evidenziato il coinvolgimento di altri due italiani, residenti all'estero.

Il modus operandi della compagine criminale era ben definito nei ruoli e nei compiti a ciascuno assegnati. Il primo livello era affidato ai due coniugi, che prendevano i primi contatti con società, essenzialmente localizzate al Nord o Centro Italia, proponendo l'opportunità di aprire partnership con società statunitensi come la Berkshire Hathaway Inc. ed altre. Le vittime venivano contattate da persone che si celavano dietro identità false, ed email apparentemente provenienti da dipendenti della Berkshire Hathaway e di altre ditte. Dopo circa 20-30 giorni i truffatori ricontattavano la società italiana, dichiarando che, al termine di una valutazione comparata con altri competitor nazionali dello stesso settore merceologico, la società stessa aveva superato una prima verifica e quindi venivano richieste informazioni sulla sua capacità produttiva, stante l'elevato volume di prodotto da commercializzare negli Usa. Al fine di concretizzare l'accordo, che allo stato era un semplice gentlemen agreements, era necessario un viaggio negli Usa per siglare un contratto di fornitura presso la sede centrale dell'azienda americana con il responsabile acquisti per l'estero. Alle aziende veniva proposto, qualora non fossero in grado di provvedere autonomamente, di affidarsi ad una agenzia di viaggi che collaborava con la ditta americana e che avrebbe potuto procurare prenotazioni dei voli ed alberghi negli Stati Uniti a prezzi molto vantaggiosi, ciò anche in considerazione della necessità di acquistare voli 'aperti' stanti gli impegni del responsabile acquisti per l'estero.

Il costo del viaggio era proporzionale al numero di persone che dall'Italia sarebbe partito per siglare gli accordi commerciali con la società americana. Gli importi, che variavano dai 3.000 euro ai 13.000 euro a seconda dei partecipanti, venivano bonificati su vari conti aperti presso alcuni istituti di credito statunitensi. A ridosso della partenza l'azienda veniva contattata nuovamente e avvisata di un posticipo del viaggio in quanto il dipendente dell'azienda americana, o la moglie dello stesso, era deceduto in un incidente stradale o si era gravemente infortunato.

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