Trovato morto negli ex spogliatoi di quello che una volta era il campo sportivo di piazza d’Armi. Si tratta di Claudio Marin, anconetano di 49 anni. Di lui non si aveva più traccia dallo scorso 26 febbraio. Da quando non ha risposto più alle chiamate del padre che, quotidianamente, lo contattava al telefono della sua abitazione in via Astagno. Sono passati dei giorni. Poi il padre è partito per cercare il figlio nel capoluogo marchigiano. Ma di Claudio nessuna traccia. E così si è rivolto ai Carabinieri, che hanno diramato la segnalazione della scomparsa. Fino ad oggi. Nel primo pomeriggio è arrivata una telefonata anonima. Quando i militari sono arrivati sul posto, in quella struttura diroccata tra il parcheggio e via della Montagnola, hanno trovato il corpo senza vita dell’anconetano. Deceduto parrebbe a causa di una overdose. Ma solo l'autopsia lo potrà accertare con certezza. Il 49enne con sé non aveva documenti. Solo un cellulare. Ma il corpso è stato riconosciuto al Comando Provinciale dei Carabinieri da un familiare.

Il 49enne, secondo alcune sue vecchie conoscenze, negli ultimi anni si era allontanato molto dagli affetti per vivere una vita sempre più isolata. Senza una relazione sentimentale o amicizie importanti. Fino a poco tempo fa frequentava la mensa di Padre Guido, per cui si dava molto da fare, aiutando il lavoro di suor Pian nella sua opera di volontariato. Alcuni commercianti ricordano ancora come Marin passasse molto tempo ad aiutare la mensa, anche spazzando la strada per renderla più pulita. Anche se qualcuno non lo ricorderà come Claudio. Infatti da molti anni aveva deciso di presentarsi come Luca. Luca Marin. Una scelta curiosa, dettata probabilmente dal bisogno di cambiare, partendo dal nome, una vita fatta difficoltà.