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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Storie: quando l’Agenzia delle Entrate bussa alla porta

Le vicende di imprenditori e commercianti alle prese con l'Agenzia delle Entrate hanno riempito le cronache: questa è la storia di Simone, un piccolo commerciante di Ancona, e della sua odissea personale

Simone (il nome è di fantasia) è un piccolo commerciante di Ancona che in questo momento si trova in difficoltà: alcuni mesi fa ha ricevuto la visita degli ispettori dell’Agenzia delle Entrate, che gli hanno contestato la contabilità di tre anni e mezzo prima. Simone ci ha raccontato la sua storia.

Tutto è cominciato circa un anno fa, quando due uomini dell’Agenzia delle Entrate lo sono andati a trovare in negozio spiegandogli che nel 2007 non era “congruo”: il termine sta ad indicare che, a giudizio dello Stato, Simone avrebbe guadagnato troppo poco in quell’anno rispetto al “magazzino” che nel frattempo era rimasto, e ciò faceva di lui un sospettato evasore. I due ispettori hanno trascorso un mese e mezzo all’interno dell’attività, periodo nel quale hanno stimato l’inventario di quattro anni prima e quanto le scorte di magazzino fossero relativamente poche rispetto al guadagno: da questa stima, derivante da un controllo a campione, hanno determinato l’importo dell’evasione.
“Ma come si fa a risalire alla merce di quattro anni fa? – si chiede Simone – Io posso aver avuto delle rimanenze, posso aver chiuso degli anni in perdita, il fatto è che è tutto basato sull’intuito e sulle ipotesi. In più loro si basano molto sulla scontistica, ma io ho delle convenzioni, tratto i clienti in modo diverso perché ho quelli più affezionati e quelli non, poi non è affatto detto che io debba battere lo sconto sul registratore di cassa come invece loro mi hanno contestato”.

Alla fine di tutti i controlli, nel giugno scorso, viene avanzata l’ipotesi di un’evasione di diverse decine di migliaia di euro, confermata poi da una raccomandata inviata al negozio nel marzo scorso.
Oggi Simone può percorrere due strade: la prima consiste nell’aderire alla sanzione, se lo farà verrà agevolato da uno sconto che nasce da una contrattazione tra il commerciante e l’Agenzia delle Entrate.
Se invece deciderà di contestarla si andrà in tribunale e rischierà di passare anni tra commercialista e avvocato, con il rischio di dover perdere la causa e pagare non solo l’intero importo, ma anche le spese processuali. Per non parlare della spada di Damocle che penderebbe sulla coscienza e sulla serenità della vita della sua famiglia.
Simone ad oggi è dell’idea di pagare, ma ancora l’incontro in cui si dovrà decidere non è stato fissato.

Si parla molto dell’atteggiamento degli ispettori, e su questo punto Simone storce il naso: “Malgrado la nostra disponibilità a collaborare e a soddisfare le loro domande, ho notato molta insensibilità da parte di queste persone: sono un muro di gomma, qualsiasi cosa gli dici loro rispondono sempre che è il loro lavoro e ti trattano come se avessi rubato a casa loro. Stanno lì come se fossero loro i padroni. Quando ci vedevano un po’ provati e afflitti uno dei due magari una parola di conforto ce la dava pure, ma poi c’era subito l’altro pronto a riportarti sulla terra con un nuovo problema o con l’ennesima fattura da spiegare. Mi è sempre sembrato che alla fine recitassero un copione.”

Tutti questi soldi da pagare incidono molto sulla vita di Simone, anche perché lui ha sempre investito molto sulla sua attività e non ha mai guadagnato cifre esorbitanti, tant’è che per pagare questa sanzione dovrà accendere un mutuo in banca.
Questa è una grossa preoccupazione per lui perché non solo va in contro ad  un nuovo mutuo da pagare, ma c’è anche il dubbio che la banca decida di non aiutarlo.
 

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