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Cronaca Fabriano

Ci risiamo, il terremoto colpisce le Marche: la più lunga notte di paura

A Fabriano, dove si contano 8 feriti, hanno trascorso la notte in macchina o all'interno dei palazzetti messi a disposizione dal Comune. C'è anche un morto, un uomo di 73 anni ucciso da un infarto a Tolentino

E’ stata la notte più lunga nelle Marche dopo che la terra è tornata a tremare. Di nuovo, dopo il terremoto che aveva colpito il Centro Italia lo scorso 24 agosto. Senza che potesse solo iniziare a sanarsi la ferita nell’ascolano dove ci sono stati più di 50 morti, è arrivato il doppio affondo. Prima la scossa delle 19:10 di magnitudo 5.4 con epicentro, secondo l’Ingv, a Castelsantangelo sul Nera sui Monti Sibillini (Macerata). Poi la più potente, avvertita nitidamente in tutte le Marche ma anche in Umbria e Lazio, quella delle 21:18 di magnitudo 5.9 con Epicentro Ussita. Quest'ultima scossa ha seminato il panico in tutte le Marche, con gente in strada anche ad Ancona, dove oggi le scuole sono chiuse come in tutte le Marche. Evacuati anche l'ospedale di Cingoli, Matelica e Tolentino. Portati al sicuro anche 750 studenti e i detenuti del carcere a Camerino. I danni più pesanti sono arrivati proprio in quel fazzoletto di terra al confine tra la provincia maceratese e l’Umbria. Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Il sindaco di Ussita in particolare ha parlato di un «paese finito». Una zona, quella della Valnerina, dove è stato impossibile arrivare per diverse ore a causa delle condizioni delle strade: invase da detriti e massi a seguito di frane. Il tutto reso ancora più duro da una pioggia battente, che già da ore prima martellava l’entroterra, e dalla nebbia, sempre più fitta con l’arrivo della tarda notte. Senza corrente elettrica e con le linee telefoniche off limits, i soccorsi della Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine hanno lavorato in condizioni estreme per arrivare a battere l’area dell’epicentro. Da là, il primo insediamento che si incontra è quello del comune di Pieve Torina, dove la Protezione Civile ha installato una tenda per accogliere gli sfollati, tra cui una ventina di anziani della casa di riposo. Tra loro c’é anche Maria, di 105 anni che, ancora sotto choc, ha detto solo: «Ho avuto paura». Gli altri, tra cui anche molti ragazzi, passeranno la notte fuori. Nelle ultime ore è poi arrivata la notizia di un morto, un uomo di 73 anni ucciso da un infarto a Tolentino. 

FABRIANO. La notte in macchina l’hanno passata anche i cittadini di Fabriano, dove il terrore è arrivato con più forza rispetto al resto della provincia dorica e si sono anche registrati 8 feriti. Evacuate le case, in molti si sono diretti nei due palazzetti. Quello vecchio con i posti letto per chi non deambulava e quello nuovo, il Palaguerrieri, per gli altri. Ma molti non si fidano nemmeno delle strutture e allora si é dormito in macchina, nel parcheggio della zona industriale. Non si sa mai. A presidiare i centri di raccolta c’era la Croce Rossa di Ancona, con due ambulanze e diversi volontari. «Abbiamo fatto il punto con tutte le forze dell’Ordine intorno alle 2 del mattino e abbiamo 8 feriti di cui 6 già dimessi e due trattenuti in osservazione al Pronto Soccorso - ha detto il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola - Per quanto riguarda le abitazioni abbiamo numerose famiglie fuori casa e immobili che si sono lesionati, in città c’è molta paura e molti fabrianesi passeranno la notte in macchina però abbiamo allestito circa 100 posti letto nei palazzetti. Abbiamo programmato interventi in notturna con i vigili del fuoco, domani scuole chiuse e controlleremo gli edifici a partire da quelli pubblici. Siamo pronti. Ora bisogna saper reagire e saper lottare».

Terremoto, notte di paura da Camerino a Fabriano

CAMERINO. Nella città nota per il suo polo universitario, si sono salvati per miracolo due studenti. Hanno abbandonato la casa prima che la seconda scossa distruggesse il santuario di Santa Maria. Infatti il campanile è crollato addosso all’appartamento degli studenti, squarciando la facciata della palazzina. Per fortuna i due erano già fuori dopo aver tremato per la scossa delle 19:10. Al netto del santuario devastato, simbolo della città colpita del nuovo sisma, Camerino ieri notte era un città fantasma. Lungo le vie, macerie e calcinacci hanno riempito i passaggi, insieme a grossi pezzi di mura che hanno sfondato le auto parcheggiate lungo le stradine dove, solo per caso, non passava nessuno. Tra il rumore dei passi dei vigili del Fuoco e dei Carabinieri in perlustrazione, l’eco di un allarme ha suonato ininterrottamente. Camerino, completamente abbandonata, è rimasta in mano agli operatori del soccorso, tra cui anche i vigili del fuoco e i tecnici del Comune che, in alcune zone, hanno rilevato importanti fughe di gas, il cui odore, mescolato alla pioggia battente, spaventava almeno quanto l’idea che potesse arrivare un’altra scossa, l’ennesima, che non avrebbe lasciato scampo a chi si fosse trovato per le viuzze deserte di Camerino. 

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