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Cronaca

L'URLO DALLE MARCHE DIMENTICATE

Mesi per smaltire le macerie, comuni senza elettricità e sotto la neve, strade di ghiaccio, capannoni e tensostrutture sfondate, sfollati nelle roulotte, rischio valanghe e sindaci che denunciano l'Enel

ARQUATA DEL TRONTO. Quattro famiglie di allevatori, in tutto 16 persone, sono state recuperate a Colle d'Arquata per un rischio valanga. Questo poche ore fa, a 6 mesi dal sisma che uccise 51 persone, solo pochi giorni fa la ditta HTR ha cominciato a smaltire le macerie di Arquata del Tronto, trasportandole a Roma, con conseguente lievitazione dei costi. Il motivo? Non è ancora operativa l’area di smaltimento individuata dal bando di gara della Regione Marche “presso la proprietà UNIMER Spa sita in via Salaria al Km. 145.f, che risulta facilmente raggiungibile dalla Salaria attraverso un Arquata del Trontoagevole accesso carrabile anche ai mezzi pesanti” come si legge dal bando pubblico pubblicato sul sito della Regione Marche. Ma ne è passato di tempo. «Avevamo scelto delle aree per l’urbanizzazione per le casette che poi non sono più andate bene - ha spiegato il sindaco Aleandro Petrucci - Ne abbiamo cercate altre poi ci hanno detto che andava bene la prima scelta fatta, c’è stata la gara, però prima bisognava creare questo impianto di triturazione con le vasche di drenaggio dei liquami. Il problema è la burocrazia. Prima il bando, poi la gara, poi ci sono pure i ricorsi al Tar del Lazio». Già, perché una ditta ha pure fatto ricorso dopo aver perso il bando e gli arquatani sono in attesa della sentenza. Intanto 3.000 quintali di macerie sono state portate a Roma. «E’ una vergogna - ha tuonato il consigliere comunale di minoranza Domenico Pala - Pescara è dentro il fosso Cavone, nelle strade che collegano le frazioni ci sono detriti di ogni genere e portano via le macerie da Arquata a Roma per fare vedere che hanno iniziato i lavori, quando la verità è che ancora devono costruire l’area per lo smaltimento rifiuti». Una cosa è certa, ammette Petrucci: «Siamo in ritardo e la prima colpa me la voglio prendere io perché se la do agli altri mi arrivano le telefonate di rimprovero - ha detto con amaro sarcasmo il sindaco Petrucci - Abbandonati? Trascurati sicuramente». 

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